“Pensavo peggio”, esordisce così Danilo Petrucci al termine della prima giornata di prove a Le Mans, che lo vede in 19° posizione a due secondi dal primo tempo fatto segnare da Jack Miller. “Mi spiace per la caduta, avevo la gomma fredda e purtroppo devo un po’ riabituarmi a guidare. Avevo un buon feeling però, anche se devo riprendere la mano con tutti gli automatismi”.
La verità, gli diciamo, è che nonostante il GP di Francia sia quello del rientro di Marc Marquez tra le polemiche sulla penalità e le incertezze al braccio, fuori dal circuito in Italia si parla di lui, dell’uomo che si presenta con un camper assieme a un amico e alla fidanzata per correre una gara in MotoGP. Danilo ride, sa che è così: “Tra quelle che faccio e quelle che dico… è stato bello avere un giorno di popolarità, anche perché quando ho deciso di lasciare la MotoGP ho fatto veramente tante esperienze. Oggi penso che le persone si immedesimino nelle mie difficoltà, si ritrovano un po’ in me. La gente mi vede come il più normale qua dentro, quindi forse le persone pensano che se ce l’ho fatta io ce la possono fare in tanti. Io sono molto contento di ricevere tutto questo affetto, ma appunto credo che la mia vittoria più bella sia questa: le persone sono buone con me, specialmente dentro questo paddock. Vedere la gente così contenta è la mia vittoria più grande ed è quello che davvero mi fa essere felice”.
L’obiettivo del weekend, realista, è quello di finire a punti, pioggia o meno, cosa che non sarà troppo semplice ma nemmeno impossibile: “I punti sarebbero un sogno, d’altronde la MotoGP è una roba che non pensavo mi sarebbe successa ancora. Devo essere molto, molto contento. Vorrei solo non fare tanti danni ed essere veloce. Non sono andato male per essere uno che qui non guidava più”. Anche perché le differenze con la Superbike che guida adesso sono enormi: “Quando sono salito sulla moto stamattina ho pensato che avessero saldato le sospensioni da quanto è rigida. Saltare dalla SBK a questa per una gara è roba da matti, però ci volevo provare. Chiaramente sarà difficile togliere l’ultimo secondo, però non sono lontano da quelli davanti e penso che potremo fare qualcosa di buono”. Quando Danilo racconta i cambiamenti della Ducati in questi tre anni la cosa fa quasi sorridere: “L’erogazione del motore è molto migliore, più fluida rispetto alla mia. Sono rimasto sorpreso perché sembrava una moto elettrica, entri in curva e quando prendi in mano il gas fai strada senza accorgertene. Hanno fatto un lavoro incredibile, penso sia l’area in cui hanno lavorato di più e si vede”.
Di rilasciare interviste su interviste non è mai stato troppo felice, ma stavolta è diverso. Danilo Petrucci è rilassato, leggero e ha ragione: vederlo su quella moto fa contenti tutti.