Toprak Razgatlioglu è riuscito a fermare Jonathan Rea dal 7° titolo consecutivo in Superbike diventando il primo pilota turco a vincere un mondiale SBK, ma il suo pregio più grande è un altro: Toprak guida la moto come se l’avesse rubata. Frena come nessun altro, è sempre di traverso e salva le cadute alla Marc Marquez, il tutto - che poi è la cosa veramente incredibile - riuscendo ad andare spaventosamente forte. Prestazioni che hanno persuaso anche Lin Jarvis e compagnia a regalargli un test sulla Yamaha M1, un premio per aver vinto il titolo nonché il primo passo per un possibile passaggio in MotoGP. Pare, tuttavia, che le cose andranno diversamente. Kenan Sofuoglu, manager di Toprak, ha detto a chiare lettere che il suo pilota sarebbe disposto a guidare solo in un team ufficiale, cosa che per il momento (con Morbidelli confermato anche per il 2023) è praticamente impossibile. C’è poi un problema di sponsorizzazioni, in quando Yamaha è legata a doppio filo con Monster Energy e Razgatlioglu è un pilota Red Bull. È bastata una mattinata di test ad Aragon però per capire che il turco, sulla MotoGP, potrebbe andare forte davvero, nonostante i tempi non ufficiali. Max Temporali lo ha spiegato chiaramente nel suo Piega&Spiega: “È andato forte, ma non si dice. Che poi Aragon non gli piace nemmeno. 1’49 e mezzo il miglior giro con gomme dure, a circa 1 secondo dal tempo che fece in gara Quartararo l’anno scorso (8°, migliore pilota Yamaha, ndr). Non vi fa effetto? Al box c’erano tre M1, due per Crutchlow e una per Toprak. Moto standard, nessuna modifica di rilievo; sono state abbassate leggermente le leve di freno e cambio, e tolto lo spessore alla sella che usa solitamente Cal. In 12 giri consecutivi, senza conoscere gomme, elettronica, freni, il turco è sceso in 50”, che è un gran tempo di partenza. Per intenderci, il buon Cal è arrivato su quei tempi dopo una mattina intera di lavoro svolto il giorno prima; potete immaginare le facce di chi era al box... E lui? Meno di zero, anche sfilato il casco, il turco non si è scomposto”.
La domanda del bar quindi si fa sempre più insistente: Toprak Razgatlioglu potrebbe davvero fare il suo show in MotoGP? Secondo Danilo Petrucci, sempre più esperto di moto diverse tra loro, sarebbe piuttosto complicato: “Lui è assolutamente una bestia in frenata - ha raccontato in un’intervista ripresa da Corsedimoto - Non so se sarà in grado di frenare forte in MotoGP come sta facendo ora nel mondiale Superbike, ma è davvero un piacere vederlo guidare e penso che possa fare bene in MotoGP. Dipende dalla moto che guida, ma ha un talento incredibile. Ma non puoi frenare forte come in passato perché le gomme sono molto sensibili”. Fino al 2015, con l’anteriore Bridgestone, i piloti potevano staccare fortissimo, poi con Michelin le cose hanno iniziato a cambiare. E oggi, con il posteriore introdotto nel 2020, per molti piloti la situazione è ulteriormente peggiorata: “Da quella volta non sono riuscito più ad essere efficace in frenata, che era il mio grande punto di forza”, ha spiegato Danilo. In Superbike, Pirelli ha raggiunto un buon bilanciamento generale, soddisfacendo più o meno tutti i piloti, mentre in MotoGP - più tecnica e millimetrica - servirà ancora del tempo.