La Formula 1 è un sogno, un punto di arrivo. Per tantissimi, e anche per Davide Brivio. Un manager numero uno nel panorama delle due ruote, che nel 2020 ha portato al successo la Suzuki con il titolo in MotoGP di Joan Mir, e che nel 2021 ha scelto una nuova sfida: quella di Alpine.
"Ogni tanto mi chiedo se ce la farò" confessa Brivio, perché la Formula 1 è un mondo diverso, e il progetto intrapreso con Renault - oggi Alpine - è ambizioso. Non si può pensare di tornare subito tra i top team, ma l'obbiettivo - in ottica cambi di regolamento nel 2022 - è proprio questo: vincere.
E Davide Brivio con questa visione di un futuro non troppo lontano ha scelto di abbandonare le due ruote e lanciarsi in una nuova sfida, dove è chiamato a "portare idee, anche pazze". Una scelta difficile, ma anche un sogno finalmente realizzato: "Sono nato a Monza e, vivendo nei dintorni, quando ancora non avevo l'età per il motorino, raggiungevo in bici l'autodromo e scavalcavo il muro per assistere alle prove di agosto dove la Ferrari preparava il GP d'Italia. Da lì il mio sogno di lavorare nei motori. Ogni tanto, quando trovavo i pass, venivo a vedere i Gran Premi per trovare ispirazione, osservare nuove strade da esplorare nella gestione del team del motomondiale".
Quella di Brivio sembra oggi essere una strada già scritta, destinata a tornare proprio al punto di partenza: le quattro ruote della Formula 1. Un'impresa resa possibile dalla fiducia del neo presidente Renault Luca De Meo, che lo ha voluto e accolto nonostante una carriera molto lontana da quella della F1: "Mi ha detto che aveva bisogno di uno come me, io ho comunque messo le mani avanti e gli ho detto di non conoscere la Formula 1".
Ma quello che serve oggi ad Alpine, e che Brivio sarà chiamato a fare, è trovare un equilibrio all'interno del team: "Devo fare in modo che i piloti siano a loro agio, farmi trovare pronto per soddisfare le loro richieste e... lamentele. Osservo e propongo delle idee, che magari potranno anche risultare pazze! Tutto per aiutare il team a migliorare".
L'amore per le due ruote però non si dimentica, e Brivio guarda con occhi attenti il futuro della MotoGP e la nuova stagione: "A livello di piloti mi incuriosiscono molto i due giovani che ha scelto la Ducati, poi credo e spero di aver lasciato una Suzuki con due ragazzi veloci, maturi e determinati; credo che Vinales possa correre più tranquillo e che sia giunta l'ora per Quartararo di assumersi grosse responsabilità. C'è da capire quando rientrerà Marquez, e poi c'è l'eterno Valentino".
Proprio con Valentino, Brivio chiude questa intervista alla Gazzetta dello Sport, facendo sognare tutti i tifosi del Dottore: "Portarlo con la Alpine alla 24 Ore di Le Mans? Perché no!". Magari nello stesso team di Alonso, già due volte vincitore della 24 Ore. Ma c'è tempo per sognare, ora è il momento di tornare in pista!