“Gli auguri? Grazie! Fanno piacere, ma ti ricordano anche che è passato un altro anno e che, messi tutti insieme, cominciano pure a essere parecchi” – Oggi Graziano Rossi compie 67 anni. Ed è la verità, visto che è nato il 14 marzo del 1954. Anche se lui, sentito questa mattina al telefono per (appunto) gli immancabili auguri, c’ha provato a barare: “Magari quanti sono non lo scrivere o togline un po’, perché io me ne sento di meno”. E’ sempre scanzonato Graziano Rossi e ha sempre voglia di buttarla a ridere, figuriamoci il giorno del suo compleanno. Anche se di fare festa, per ovvie ragioni, non se ne parla quest’anno, come non se ne è parlato nel 2020: “Anche l’anno scorso, il 14 marzo, eravamo in piena pandemia – ha ricordato – E ora, purtroppo, non è diverso. Forse vedrò gli affetti più cari, ma non so di preciso se sarà possibile o meno. Di sicuro ci sentiremo al telefono. Purtroppo il momento è quello che è e dobbiamo fare qualcosa tutti per evitare che la situazione peggiori ancora. Certo, ci si annoia un po’, ma ora è questo e c’è chi, oltre che con la noia, fa i conti con problemi sicuramente più grandi. C’è poco da lamentarsi”.
Come tutti, Graziano Rossi sta a casa e, come tutti, cerca di ingannare il tempo come può, in attesa che il virus svanisca e che si possa tornare ad un po’ di normalità. “Oggi – ha scherzato ancora – andrò a fare due passi qui intorno alla casa, camminare fa bene a una certa età. In questi giorni, invece, ci sono stati i test da seguire. Sono molto contento per Valentino, perché l’ho visto pieno di entusiasmo. Nelle prime due giornate è stato molto concentrato sul lavoro, ma non credo che fosse particolarmente preoccupato per i tempi che non arrivavano. Ha grande esperienza ed è ben consapevole che in alcune fasi lavorare bene conta molto di più che arrivare davanti. Poi nella seconda sessione, infatti, si sono visti importanti miglioramenti. Il tempo che ha fatto non gli era mai riuscito prima in quella pista”.
Padre e figlio in questi giorni si sono sentiti alcune volte, come racconta lo stesso Graziano. Ma oggi non ancora per gli auguri di compleanno: “Se Vale mi chiamasse alle otto e mezzo del mattino per farmi gli auguri – ha aggiunto babbo Graziano – più che contento sarei preoccupato, e tanto, di saperlo in piedi così presto in un giorno in cui non ha impegni di lavoro. E’ uno che scende tardi dal letto, lo ammette anche lui. Chiamerà come ha sempre fatto; se sarà possibile, ma non so se si può, magari ci vedremo pure, ma non certo in mattinata (ride, ndr). Comunque il regalo me l’ha già fatto, perché vederlo contento nelle interviste successive ai test e sentirlo ancora così entusiasta, sapere che è sereno e si diverte, è un regalo”.
Un regalo che Valentino Rossi rinnova da 26 anni, più di un quarto di secolo nel motomondiale… a proposito di tempo che passa. Tutto lascia pensare che per lui sarà l’ultima stagione, con il contratto con Petronas che scadrà nel 2021, ma anche con tante voci su un possibile futuro come team manager di un team tutto suo in MotoGP. Ipotesi su cui, però, babbo Graziano ha ben poco da dire, se non quello che direbbe qualsiasi genitore.
“Se e quando verrà il momento di smettere o di passare ad un impegno diverso – spiega – sarà lui a sentirlo. Non sono domande che io mi faccio, posso capire i tifosi, gli appassionati di questo spot, ma sono scelte sue e che dovrà prendere in assoluta serenità. Adesso c’è questa stagione da fare, c’è un entusiasmo alto per via della situazione nuova, della nuova squadra e della nuova moto. Ha cambiato aria senza cambiarla troppo e questo è sicuramente positivo per uno sportivo e quindi anche per Vale. Ci siamo sentiti, era contento soprattutto dopo la seconda sessione, anche se l’ultima giornata di test è andata a farsi benedire per via del vento e della sabbia in pista. La Yamaha in questi giorni è cresciuta, si trova bene con la squadra, lui si sente in forma, si allena e prova pure a migliorare il suo stile come farebbe un ragazzino. Può dire ancora la sua, di questo sono certo. Così come sono certo che si diverte ancora a fare quello che fa da praticamente tutta la sua vita. Ed è tutto quello che conta”.