Ducati lascia i test di Sepang con due certezze: la prima, positiva, è che la Desmosedici GP23 sembra funzionare meglio della GP22, quindi con tutte le probabilità verrà scelta per la stagione dagli ufficiali. L’altra invece è che c’è ancora molto lavoro da fare, lavoro che verrà concentrato nei test di Portimaõ previsti dal 6 all’8 marzo. Per quanto in MotoGP i margini di miglioramento possano essere piccoli - specialmente se hai appena vinto tutto, campionato costruttori incluso - lavorare costantemente sui dettagli è fondamentale. “Abbiamo ancora il nostro punto debole”, ha raccontato Davide Tardozzi. “E quello è far girare la moto. È vero che siamo migliorati, ma sappiamo che gli altri hanno fatto meglio di noi in questa fase della guida. Teniamo a mente i nostri punti di forza però, che sono frenata e accelerazione”.
C’è un motivo però se tutti vorrebbero correre con una Ducati: andare più forte in curva ti aiuta solo se sei da solo, davanti a tutti o con dello spazio per approfittarne. Perché se gli altri frenano più tardi e accelerano prima, quello che c’è nel mezzo non fa che perdere importanza, specialmente se quei piloti sono in grado di vincere praticamente tutte le domeniche: "Abbiamo in squadra il campione del mondo e il numero 3 in campionato, quindi una squadra molto forte", ha aggiunto Tardozzi. “Ma siamo sicuri che i nostri avversari cresceranno molto, li rispettiamo e sappiamo bene che possono vincere gare e campionati. Mi aspetto che Marc Marquez e Fabio Quartararo saranno in cima alla lista dei nostri rivali”.
Rispetto all'anno scorso semmai, bisognerà fare i conti con le gare del sabato: gli infortuni saranno ancora più cruciali nella gestione del campionato e una buona messa a punto di base sarà fondamentale. Detto questo, Ducati parte ancora una volta da grande favorita.