Valentino Rossi e Francesca Sofia Novello aspettano la seconda figlia. È una notizia splendida, così come magnifici sono i centinaia di migliaia di cuoricini, di fiocchi rosa e di auguri che la coppia ha ricevuto sui social nelle ore successive all'annuncio. Però, c'è sempre un "però". Dopo la nascita di Giulietta, infatti, Vale e la Franci non si nascondevano: "Ci piacerebbe avere anche un maschietto". Il 46 aggiungeva: "Sono contento sia nata una bambina perché almeno, forse, non vorrà correre in moto".
Eppure Giulietta in sella è stata messa sin da subito: i video di Vale seduto sul posteriore di una motina elettrica, che si faceva portare a spasso dalla figlia di un anno per le stradine del cortile di casa, hanno fatto il giro del mondo. Così come hanno spopolato i filmati di Giulietta ai box che, tra le braccia di Francesca, impazziva di felicità non appena vedeva il padre scendere da una GT3. Che spalancava gli occhi e la bocca al momento del riconoscimento, ovvero quando Valentino - dopo essersi sfilato il casco ed il balaclava - le porgeva la guancia per il più tenero dei bacini. Giulietta è sveglia e, dopo le primissime volte in autodromo, ha capito che il padre fosse semplicemente quello con più tonalità di giallo fluo addosso: ha cominciato ad indentificarlo prima che si levasse il casco, prima che chiudesse la portiera della BMW M4, prima che la regia internazionale del GT World Challenge Europe mostrasse i replay di una vettura con il 46 appiccicato in ogni dove. Giulietta, ancor prima di parlare, sembra aver compreso cosa rappresenti suo padre e quanta energia sia in grado di trasmettere anche a distanza.
Ora possiamo immaginarci che con le seconda figlia - come capita in quasi tutte le famiglie - Valentino e Francesca brucino le tappe. Che la sorellina di Giulietta salirà in moto ancora più presto, che a giugno 2025 - quando compierà circa cinque mesi - verrà scarrozzata tra la 24 Ore di Le Mans e quella di Spa e che Vale, dopo aver impiegato stagioni per perfezionare i meccanismi chirurgici del cambio pilota nella sua nuova carriera automobilistica, diventerà un maestro anche del pit stop del pannolino, alle quattro di notte e con i guanti ufficiali BMW, sudati e segnati dall'attrito col volante. Possiamo immaginarci che tutto vada avanti così, in maniera meravigliosamente naturale e spontanea, come la storia di Valentino Rossi insegna.
Poi però sul feed di Instagram salta fuori una foto di annata: Graziano Rossi in calzoncini corti è in sella alla sua Morbidelli 500 - sì, quella con la livrea elegantissima e vintage targata Bieffe - e tiene tra sé ed il manubrio un piccolo Valentino, che avrà a malapena sette anni. Cominci a considerare la bellezza di un'altra eventuale immagine: il nonno, il padre ed il nipote nel Motomondiale; la storia che si ripete, la dinastia che resiste e rimane immacolata. Perché prefigurarsi la nipotina di Graziano Rossi, la figlia di Valentino, che fa a carenate tra i ruvidi piloti della MotoGP - uno sport che solamente nel 2024 si è aperto all'idea e alla realizzazione di un campionato tutto al femminile - è obiettivamente utopia. Pensi che Vale dovrà ancora darci dentro per avere un bambino, perché è vero che la frase "Auguri e figli maschi" ti fa rabbrividire, ma è vero anche che di uomini soli con tre donne in casa e allo stesso tempo sereni se ne vedono pochi in giro.
Alla fine però l'idea che prevarica è soprattutto una: se c'è un uomo sul pianeta in grado di far gareggiare una ragazza in MotoGP, alla pari con gli altri piloti, quello è solo Valentino Rossi. Che magari, visto che oggi nel paddock ci sono tanti fratelli, porterà sulla griglia di partenza della top class Giulietta e la sorella. Le sue bambine, le sue tartufine, l'ultimo capolavoro dell'Academy, che forse un giorno gli insegneranno come si guida alla Bucine. Quella curva del Mugello che Vale non ha mai saputo interpretare.