Con i test di Sepang alle spalle e quelli di Mandalika in corso d’opera, le prime sensazioni sulla MotoGP 2022 cominciano a prendere forma. Una di queste, senza dubbio, è l’apparente difficoltà della Yamaha, che sembra aver preso il posto della Honda di qualche anno fa. La moto infatti sembra competitiva solamente quando a guidarla è Fabio Quartararo, il quale tuttavia non è per nulla soddisfatto della resa del motore. In un’intervista a Corsedimoto, il suo capotecnico Diego Gubellini racconta gli ultimi sviluppi dalla casa di Iwata, a partire dai malumori di Quartararo: “Sicuramente il motore è il nostro punto più debole”, ha ammesso Gubellini. “Già l’anno scorso era chiaro che fosse quello il punto da migliorare di più, ma non c’è stata una variazione molto importante. Quindi resterà il punto più debole anche quest’anno rispetto a Ducati e Honda”.
Il pacchetto Yamaha però, riflette Gubellini, è decisamente competitivo: “Sicuramente se la moto non è all’altezza non si vince il Mondiale. Al di là del valore assoluto della moto, bisogna sempre considerare il pacchetto moto-pilota. Se la moto nelle mani di Fabio riesce a performare in un certo modo, significa che riesce a sfruttare i punti forti della moto compensando almeno in parte i punti deboli. Quest’anno riproveremo a sfruttare questi punti forti. Ci sono circuiti dove abbiamo un piccolo vantaggio, viceversa su altri".
A fare un vistoso passo avanti invece è stato il lavoro sull’aerodinamica: “Il pacchetto aerodinamico è stato ideato per ottimizzare altre fasi, non la velocità, bensì la prima parte dell’accelerazione - ha spiegato Gubellini - Lo stiamo valutando, perché anche qui ci sono pro e contro. Lo proveremo a Mandalika che è una pista abbastanza diversa da Sepang, riusciremo a trarre conclusioni più precise sul quando e come utilizzarlo al meglio. E’ stato provato un solo giorno a Sepang, alcune cose sono positive, altre no. Dovremo valutare il bilancio finale”.