Spendere poco, spendere bene e, soprattutto, allevare in casa. E’ la politica che da qualche anno è stata intrapresa in casa Ducati, con il marchio di Borgo Panigale che, dopo l’esperienza con Jorge Lorenzo, ha invertito la rotta puntando sui giovani e provando a ostruirsi i campioni in casa. Così oggi con i trenta milioni di Euro messi in tasca da Jorge Lorenzo in due anni, a Borgo Panigale sono riescono a pagarci gli stipendi di ben cinque piloti per sei anni consecutivi. Francesco Bagnaia, Jack Miller, Jorge Martin, Johann Zarco e Enea Bastianini, infatti, si mettono in tasca complessivamente circa cinque milioni di Euro (premi esclusi) e stanno portando a casa importanti risultati, anche se l’obiettivo grosso non è ancora stato centrato. Una politica che paga, quindi, e che difficilmente sarà rivista dalla Ducati adesso che due campioni del mondo, Fabio Quartaro e Joan Mir, potrebbero diventare pezzi pregiati del mercato.
A Borgo Panigale lo hanno detto chiaramente: non ci saranno trattative per provare a prenderli. Vale per Mir e vale, ancora di più, per Fabio Quartararo, anche se il nome del francese, ultimamente, viene spesso accostato alla Rossa. Lo ha spiegato Paolo Ciabatti in una recente intervista: "L'intenzione della Ducati è quella di allestire la squadra ufficiale dai piloti che abbiamo a nostra disposizione. Ciò significa che non firmeremo con nessuno che sia esterno alla famiglia Ducati – ha affermato Ciabatti - I piloti che abbiamo già nel gruppo sono il futuro dell'azienda. E questo vale sia per il team ufficiale che per Pramac, ma anche per il resto dei team indipendenti”.
Non arriverà Fabio Quartararo, non arriverà Joan Mir e, soprattutto, ogni movimento resterà comunque in famiglia, con le parole di Ciabatti che costituiscono uno stimolo in più anche per Jorge Martin e Enea Bastiani, i principali candidati a prendere il posto di Jack Miller in sella alla moto ufficiale del team factory. Ma sono uno stimolo in più anche per lo stesso Miller, visto che l’australiano, se anche dovesse lasciare il box ufficiale, potrebbe trovare nuovamente posto in casa Pramac, senza dover rischiare eventuali salti nel vuoto.
Viene da chiedersi, ma è solo una provocazione, se Paolo Ciabatti e i vertici della Ducati continuerebbero a tenere questa linea se anche un certo Marc Marquez dovesse incredibilmente finire sul mercato, ma l’impressione è che in quel caso a Borgo Panigale sarebbero tutti disposti a fare uno strappo alla nuova regola. Intanto, però, c’è un mondiale da vincere puntando anche sul gruppo, sulla capacità di essere come una sola grande famiglia, dove anche i piloti che rischiano di essere bocciati possono sentirsi al sicuro, magari trovando una nuova opportunità sotto lo stesso marchio.