Duecento vittorie, l’ennesima doppietta in stagione e avversari un’altra volta distrutti, uno ad uno. La McLaren torna grande dopo un sabato opaco, con Lando Norris che prima sbaglia, poi centra il successo e avvicina Oscar Piastri nel Mondiale che, a fine gara, non può che mascherare il suo essere incazz*ato, sconfitto nonostante per più di metà gara fosse lui pronto ad assaporare il trionfo. Eppure, al termine dell’azione all’Hungaroring si parla quasi solo di Ferrari, ancora una volta artefice del disastro, con Charles Leclerc che, dopo una partenza a fionda e una gestione magistrale per tre quarti di gara, deve arrendersi non solo ai due papaya, ma anche alla Mercedes di George Russell, concludendo quarto sotto la bandiera a scacchi.

Una disfatta perché, dopo la pole position e l’inizio di gara sembrava davvero di poter sognare, ma ancora una volta è la SF-25 a rovinare tutto tra pressioni delle gomme troppo alte, un fantomatico problema al telaio e anche l’usura eccessiva del plank. E a uscirne distrutto è proprio Leclerc che, dopo aver sbottato via radio quando ancora era in testa, prevedendo che di lì a poco avrebbe perso la leadership, a Sky Sport aggiunge: “La delusione e la frustrazione c'è perché se c'era un'occasione in stagione dove avremmo potuto vincere quella era oggi. Il passo oggi c'era. Nel primo stint c'era, nel secondo c'era fino al giro 40 più o meno. Poi negli ultimi 30 giri abbiamo preso circa 45 secondi... Sono molto deluso, ma queste sono le corse. E ora che ho capito cos'è successo dietro le quinte... Sono cose che non si possono prevedere”. E sulla prima metà di questa stagione è chiaro: “Non salvo niente. Sono veramente deluso perché quando abbiamo un'opportunità di vincere dobbiamo prenderla, oggi non lo abbiamo fatto. Per ora è quello che mi rimane di questa prima parte della stagione. Poi sicuramente sono stati fatti dei passi avanti, sono contento di quanto abbiamo spinto per provare a portare questi aggiornamenti, ma in giornate del genere è molto difficile vedere le cose positive, sono molto deluso”.

In casa Ferrari, però, il monegasco non è il solo a lasciare l’Ungheria a testa bassa perché ancor peggio è andata a Lewis Hamilton. Dopo il disastro delle qualifiche e le parole shock arrivate nel commentare quanto fosse successo in pista, in gara Sir Lewis non va oltre il dodicesimo posto, concludendo così un fine settimana da incubo. “Non mi sono sentito frustrato, ma oggi non potevo fare molto di più” ha commentato a Sky Sport. Un attimo dopo si ferma e, quando gli viene chiesto della stagione, ecco un altro duro messaggio: “Non avevo aspettative, ma finora è andata molto peggio rispetto a qualunque altra mia stagione. Se pensavo quello che ho detto ieri? È una sensazione, stanno succedendo tante cose sullo sfondo che non è grandioso. Ma amo ancora correre...”.

Chi invece sorride è George Russell, che riporta la Mercedes sul podio in attesa di poter ufficializzare il rinnovo di contratto con il team di Brackley, ma non solo: dopo i problemi alla schiena che lo hanno tenuto ai box nella prima sessione di libere, Fernando Alonso conquista un gran quinto posto con l’Aston Martin precedendo il suo allievo, Gabriel Bortoleto. Il brasiliano si conferma in grande crescita così come la sua Sauber, tornata a fare la voce grossa nel centro gruppo dopo anni di difficoltà. Settimo è Lance Stroll, mentre ottavo è Liam Lawson, persino davanti alla Red Bull di quel Max Verstappen che lo aveva demolito nelle prime due gare. Per l’olandese è un fine settimana nero, mai realmente capace di avvicinarsi ai primi cinque complice la peggior RB21 vista sin dall’inizio di stagione.
Chiude la Top 10 un buon Kimi Antonelli, che rimonta dalla 15esima casella sulla griglia di partenza. Sceso dalla W16 l’italiano si è detto soddisfatto, perché dopo il passo indietro fatto a livello tecnico il feeling con la vettura sta tornando: “Con la nuova sospensione ho fatto molta fatica a livello di feeling e, a livello mentale, ho anche iniziato a dubitare di me stesso” ha spiegato a Sky. “Sono contento, però, che con la sospensione vecchia il feeling sta tornando, lo considero un nuovo punto di partenza in vista soprattutto del nuovo inizio dopo la pausa estiva”.

A precedere Lewis Hamilton, in undicesima posizione, è Isack Hadjar che, all’Hungaroring, non brilla come fatto vedere negli scorsi round, mentre tredicesimo è Nico Hulkenberg, peraltro penalizzato con 5 secondi dopo una partenza anticipata. Deludono le due Williams di Alex Albon e Carlos Sainz, rispettivamente 14° e 15°, solo davanti alla Haas di Esteban Ocon, alla Red Bull di un sempre più in crisi Yuki Tsunoda e alle due Alpine di Franco Colapinto e Pierre Gasly. Sfortuna, invece, per Oliver Bearman, costretto a ritirarsi a 21 giri dal termine dopo un fine settimana dov’è stato lui l’inglese della Ferrari a impressionare, competitivo sin dai primi giri del venerdì. Adesso la pausa estiva, in vista di un Mondiale che promette battaglia: in casa McLaren c’è da tenere a bada Norris e Piastri, che anche oggi hanno sfiorato l’harakiri dopo un attacco da tutto o niente dell’australiano, mentre Ferrari e Red Bull sono chiamate a reagire dopo una gara difficilissima. E chissà che, dopo mesi di indiscrezioni, anche il rinnovo tra Russell e Mercedes smetta di essere un segreto, ormai non più nascosto.
