A Misano ha potuto vedere di persona due Desmosedici salire sul podio del Marco Simoncelli World Circuit e per Claudio Domenicali è stata certamente una grande emozioni. Perché il boss di Borgo Panigale crede fortemente in un progetto che l’azienda sta portando avanti ormai da tempo e che vede proprio nel motorsport una parte fondamentale per affermare ulteriormente il marchio nel mondo. Ecco perché nell’ultimo fine settimana non ha fatto mancare la sua presenza nel box delle tre squadre motorizzate Ducati ed ecco perché, oltre a gioire per la vittoria di Francesco Bagnaia, s’è detto entusiasta anche di quanto stanno facendo gli altri piloti della Desmosedici. Ragazzi giovani e motivatissimi chiamati anche a raccogliere l’eredità di Valentino Rossi, che l’anno prossimo uscirà di scena per dedicarsi alla famiglia e alle corse in auto.
“Valentino – ha detto Domenicali alla Gazzetta dello Sport - ha rappresentato un fenomeno di proporzione epocale, la sua è un’eredità pesante. Vedo piloti forti, ma che devono costruirsi a livello mediatico. La commistione tra una prestazione in pista straordinaria e questa capacità di essere un guascone, è un unicum. Oltre alla visione dell’Academy: gran parte di quello che Pecco e Morbidelli stanno ottenendo, lo devono a un certo modo di allenarsi e stare assieme. Mi piace pensare che pure Ducati segua lo stesso percorso“.
Filosofia della gestione familiare, ma anche dell’approcciare il lavoro con il massimo della serietà e, contestualmente, con il sorriso. Uno “stile Valentino” che, proprio come ha detto Domenicali, è comune anche nel nuovo corso di Ducati, con massima collaborazione tra tutti i tecnici dei vari team e nessuna differenza di trattamento, se non nei materiali, per i piloti che portano in pista una Desmosedici. Un modo di lavorare che, nel tempo, potrebbe anche portare ad una “traslazione di tifosi” fino a ieri letteralmente impossibile.
A scherzarci su è stato Paolo Ciabatti: “Sarebbe bellissimo se tutte queste bandiere gialle si trasformassero, l’anno prossimo, in bandiere rosso Ducati”. Una battuta, certo, ma che potrebbe non discostarsi molto dalla realtà visto che sulla Rossa ci saranno, dal prossimo anno, ben tre dei quattro piloti portati in MotoGP dalla VR46 Academy: Pecco Bagnaia, Luca Marini e Marco Bezzecchi (che quasi certamente farà il grande salto proprio con il neonato team di Tavullia). “Il nuovo Rossi non esiste – ha precisato paolo Ciabatti in una intervista al quotidiano spagnolo AS - perché Valentino è campione da più di vent’anni. La popolarità di questo sport è cresciuta grazie anche a lui. Di Vale ce ne è stato uno e non ce ne saranno altri, ma ci saranno i piloti che con lui sono cresciuti. E ci sarà Ducati: una casa costruttrice abbastanza piccola che investe molto in tecnologia. C’erano tanti tifosi vestiti di giallo sugli spalti perché era la penultima gara che Valentino Rossi ha corso in Italia. Ma speriamo che il prossimo anno quel giallo diventi rosso, perché Pecco è un pilota dell’Academy”