“Le nuove monoposto dovrebbero permettere ai piloti di guidare più ravvicinati tra di loro e quindi di dare vita a duelli molto più intensi. Mi è stato anche riferito che le monoposto stesse potrebbero anche non assomigliare del tutto al modello presentato la corsa estate a Silverstone”. Lo ha affermato Stefano Domenicali, in vista di una stagione di rivoluzioni per il presidente e CEO della Formula 1, che ha anticipato quali sono le sue aspettative in un'intervista a Sport1. Si partirà il 20 marzo in Bahrain e prima, nella seconda decade di febbraio, con cinque giorni di test collettivi a Barcellona e poi altri tre a marzo, prima del debutto. Il rischio del nuovo regolamento, ha sottolineato è che nella prima interpretazione una o più squadre trovino una “scorciatoia” in grado di stravolgere il pronostico, come accaduto l'ultima volta tredici anni fa con la Brawn GP: “Qualcuno potrebbe azzeccare subito una scorciatoia e tra le pieghe del nuovo regolamento. Più realisticamente, vedo una o due squadre prendere una direzione diversa dalle altre in termini di progettazione, più che una scorciatoia in senso stretto”. E poi ha puntualizzato: ““Se mi chiedete se vedremo uno schieramento più compatto fin dal primo gran premio, direi di no. Credo però che il gap dovrebbe ridursi rapidamente: per via delle limitazioni al budget e delle restrizioni nello sviluppo delle macchine durante la stagione”.
L'ex Direttore Sportivo e Team Principal della Ferrari, da settembre 2020 Presidente ed AD di Formula One, ha poi preso in considerazione il fattore umano: “Verstappen è cresciuto tantissimo nelle ultime stagioni e nel 2021 ha corso costantemente al limite. Ha meritato il titolo e sarà interessante vederlo all'opera nel ruolo di campione in carica. Ha realizzato il suo sogno, ora sono curioso di vedere la sua evoluzione nel corso del 2022. Naturalmente spero davvero che il duello (con Hamilton, ndr) si rinnovi, ma mi auguro anche che altri piloti possano entrare in lizza nella corsa al titolo. La griglia 2022 è ricca di piloti giovani e talentuosi, ora si tratta di capire se le monoposto di nuova generazione permetteranno a qualcuno di loro di lottare per le singole vittorie e per il campionato”. Infine, Domenicali ha affermato che la F1 ha così tante offerte che potrebbe facilmente organizzare 30 gare all’anno e che è “dispiaciuto” che nessuno dalla Germania stia esprimendo interesse. Ma ha assicurato che entrerà in contatto con i promotori e altre parti interessate in “una discussione aperta per scoprire come la Formula 1 possa tornare in Germania. E non si tratta di soldi. La liquidità c’è. Si tratta di recuperare l’interesse che la Germania dovrebbe avere per la Formula Uno. Questa è una priorità per me”, ha concluso.