C'era una volta una favola antica, da quasi tutti dimenticata. Comincia così una vecchia canzone di Vasco Rossi e è esattamente la frase che viene in mente leggendo la classifica di Forbes sugli sportivi più pagati del mondo. Perchè non basta scorrere ben cinquanta nomi per trovare un pilota che sia uno della MotoGP. E un tempo le cose erano decisamente diverse. Un tempo quando? Un tempo in cui il Rossi che veniva in mente non era Vasco, ma Valentino. V come Valentino, quindi, ma pure come Vacche Grasse. Quelle che adesso sono finite.
Ok, non c'entra solo l'addio del 46 e i fattori sono tanti, a cominciare dalla (maledetta, ndr) moda dell'elettrico che ha spinto le case costruttrici a investire molto meno rispetto al passato sui motori termici e, quindi anche su tutto ciò che è racing. Ma c'entra anche la grande crisi che ha fatto seguito al Covid19 prima, alla carenza di semiconduttori poi e, adesso, pure al conflitto tra Russia e Ucraina. Insomma, per dirla con una frase dei tempi di Valentino Rossi, appunto, non c'è più una lira in giro. Sia inteso, non è che i piloti facciano la fame e non è che la MotoGP è diventata una disciplina da poveracci, ma se guardiamo indietro anche solo di cinque anni le cifre che circolano oggi sono spicciolini. Tanto che se un tempo era impensabile (Danilo Petrucci a parte, ndr) che potessero esserci piloti con stipendi annui di "soli" cinque zero, adesso è quasi la normalità.
Lo dice, appunto, la classifica di Forbes, ma è bene comunque precisare che è letteralmente impossibile capire con esattezza quali sono le somme che entrano effettivamente nelle tasche dei piloti, visto che in ballo non ci sono solo gli ingaggi e che anche i vari contratti di sponsorizzazione sono spesso condivisi con le case costruttrici. L'unica base certa (ma neanche tanto, ndr) sono quindi gli stipendi, con Marc Marquez che, a dispetto di tre stagioni in cui è stato più in ospedale che in pista, è ancora il più pagato tra i piloti della MotoGP. E' l'unico che rimane in doppia cifra, grazie al contratto firmato con Honda ormai quattro anni fa, quando era il re indiscusso del Circus e il denaro che circolava sembrava provenire da un pozzo senza fondo. Per Marc Marquez, tra ingaggio e sponsorizzazioni accertate, l'introito annuo si aggira intorno ai 20 milioni di Euro. Cifre, appunto, d'altri tempi. Tanto che il secondo e il terzo della classifica dei piloti più pagati della MotoGp non fanno, insieme, la somma che finisce nelle tasche del solo Marquez.
Stiamo parlando di Pecco Bagnaia, che tra stipendio e premi per il mondiale vinto arriva a sfiorare i dieci milioni di Euro nel 2022, e Maverick Vinales, che tocca più o meno la stessa cifra grazie alla buouscita da Yamaha, al nuovo contratto con Aprilia e a sponsor privati a cui è rimasto legato sin dai tempi del Monster Energy Team. E' necessario comunque specificare che anche i vari premi riconosciuti ai piloti per i piazzamenti, le pole o comunque i risultati raggiunti, sono sempre da condividere con i mebri della propria squadra e con quelli del proprio staff e, quindi, anche le cifre di cui si parla non sono introiti puri per i piloti. Scorrendo ancora la classifica, al quarto e quinto posto si piazzano i due campioni del mondo che hanno preceduto Pecco Bagnaia: Joan Mir e Fabio Quartararo. Per entrambi si parla di cifre che oscillano tra i cinque e i sei milioni di Euro a stagione. La metà esatta, invece, se la mette in tasca Jack Miller, dopo il passaggio in KTM, mentre quasi tutti gli altri piloti (ad eccezione di Enea Bastianini e Jorge Martin) non supererebbero il milione e mezzo di Euro, con la stragrande maggioranza che può contare - come ingaggio puro - su cifre che restano abbondantemente sotto al milione.