“Non è il mio circuito preferito”. Marc Marquez l’ha detto già ieri, appena messo piede a Assen. Solo che lo dice ogni volta salvo poi fare cose incredibili e, quindi, nessuno gli ha creduto. La prima giornata in pista, invece, ha esattamente confermato quello che l’otto volte campione del mondo aveva anticipato. E in un solo giorno Assen ha seriamente rischiato di rompergli definitivamente le palle. Ok, è una battutaccia, ma è pure quello che poteva succedere, con la gran botta ricevuta al basso ventre in seguito alla caduta nelle prequalifiche. Apparentemente una banale scivolata, la classica chiusura d’anteriore, con il pilota che però ha avuto bisogno dei soccorsi e ha lasciato per un attimo tutti con il fiato sospeso, allontanandosi dalla via di fuga con l’aiuto dei marshall. Nel botto ha riportato anche una escoriazione abbastanza vistosa al mento, poi curata nel centro medico. “Credo che abbia sofferto più di quanto si è visto – ha detto Jorge Lorenzo a DAZN Spagna – Conosco bene quella curva, la Curva 7, perchè è quella in cui io ho riportato il mio grave infortunio alle vertebre. Lì quando si cade ci si fa male”.

“Come sto? – ha poi scherzato Marquez in sala stampa – come uno che ha preso una pietra in faccia. Qui la ghiaia è fatta con sassi grandi, in alcune curve direi troppo grandi. Di solito, quando sono piccole, lasciano un segno più grande, ma fanno meno male. Ripeto, sono pietre, quella non è ghiaia e in futuro sarà importante tenerne conto e cambiare”. E’ ammaccato, ha dovuto ricordarsi di essere fragile, ma non sarà certo un venerdì così a fargli rimettere in discussione la voglia di dominare ogni turno.
Quella del pomeriggio, comunque, per Marc Marquez non è stata l’unica caduta di giornata, visto che nel turno del mattino, pur mostrando un ritmo impressionante, il leader della classifica generale è stato protagonista di un volo ancora più spaventoso, con la Desmosedici che lo ha sparato in aria quando la gomma era ancora fredda, costringendolo a farsi vedere dal dottor Angel Charte e a perdere circa metà del tempo a disposizione. Colpo al nervo mediale, ha spiegato Davide Tardozzi, con Marquez che s’è subito tolto il guanto mostrandosi dolorante alla mano. Un dolore che poi s’è portato dietro per tutta la giornata, senza nascondere nulla con le espressioni di un viso apparso molto meno rilassato del solito.
“Ovviamente – ha spiegato - quando si verificano due cadute del genere, la fiducia diminuisce un po', ma per entrambe c’è una ragione. Nella prima la gomma posteriore non aveva ancora raggiunto la temperatura perfetta, ero stato lento nei primi due giri. Per quanto riguarda la seconda, mi pare chiaro che la gomma anteriore media non funzionasse bene, visto che ci sono state molte cadute. Il problema è che abbiamo un numero molto limitato di gomme. Ho dovuto fare il giro singolo con la gomma dell'incidente di questa mattina”.
Tanti problemi che sono costati qualche ferita e anche un po’ di nervosismo, dunque, con Marc Marquez che però è consapevole di avere comunque un buon passo in ottica gara. “Tralasciando le cadute mi sono sentito tutto il giorno bene, specie qui in Olanda dove l'anno scorso ho fatto fatica, quest'anno mi sentivo più fluido. Il feeling è comunque buono. E’ chiaro che fisicamente non sono al cento per cento, dopo due botte così, dovrò trovare confidenza, ma cercherò di fare comunque il massimo. Ci sono molte gare di fila, una dopo l'altra: è facile farsi male anche solo a un dito e trovarsi fuori. Bisogna essere prudenti, ma ovviamente non puoi fare un time attack con la preoccupazione di cadere. Forse l'incidente inutile è stato quello del mattino. Quello del pomeriggio può succedere e ora, come mi hanno detto i medici, dovrò fare ghiaccio. Ciò che mi ha preoccupato di più è stata la compressione dell'osso ulnare: questa attina la mano era completamente intorpidita, quindi mi sono tolto il guanto in fretta perché non sentivo cosa stesse succedendo alla mano. Ma per fortuna è stato solo il colpo sul momento e mi sono ripreso bene".