Nell’epoca del “si dice sempre troppo” o del “non si può più dire niente” le Olimpiadi nelle ultime ore ci hanno regalato una polemica tutta italiana di cui avremmo volentieri fatto a meno. La disciplina è il fioretto a squadre femminile e la pedana su cui è andata in onda è Rai Due.
Cosa è successo?
Partiamo da un presupposto: il fioretto femminile azzurro ha portato a casa un bronzo più che deludente. È una sconfitta su tutti i fronti. E non fingiamo di essere decoubertiani perché se il nostro fioretto femminile non vince l’oro probabilmente qualcosa non ha funzionato. E un colpevole – da qualche parte – deve esserci.
Detto questo veniamo ai fatti. Durante un approfondimento serale su Rai Due Elisa Di Francisca, l’oro olimpico nel fioretto (individuale e a squadre) di Londra 2012 ha pesantemente criticato il commissario tecnico Andrea Cipressa e l’ex compagna di squadra Arianna Errigo.
Nello specifico le sue parole (spalmate tra Rai e Adnkronos) sono state queste: Arianna è troppo emotiva, fossi stato il CT non l’avrei fatta chiudere perché non stava tirando bene. Avrei lasciato l’ultimo assalto alla Volpi. Cipressa non è all'altezza per essere il c.t. del fioretto - ha detto -. Lo dicono i risultati. Serve una personalità più forte. A Londra con Cerioni come c.t. prendemmo tre ori e 5 medaglie. Io non so se Stefano sia disponibile a tornare, ma lui sarebbe il più indicato a ricoprire quel ruolo.
Un commento certamente duro, ma espresso con grande serenità e calma. Cosa che invece fatichiamo a dire per la risposta di Velasco che ne è scaturita.
La risposta di Julio Velasco
Sono dichiarazioni disgustose – tuona Julio Velasco dal Giappone (sempre in una trasmissione Rai). È disgustoso parlare così male di un’ex collega e di un allenatore. Non fa bene allo sport un intervento così. Possiamo criticare, ma certi attacchi frontali sono fuori luogo. Soprattutto se chi lo fa… ha fatto quel lavoro e sa cosa significa.
Cerchiamo di intenderci
Quello che è successo col Fioretto Femminile giovedì mattina (ora italiana) è stato più o meno come se tutti si aspettassero di ammirare il dream team degli USA a Barcellona… per poi vederlo perdere in semifinale in maniera rocambolesca. Voi non lo critichereste? Certo che lo fareste.
La Di Francisca da addetta ai lavori e da donna che conosce quel mondo ha espresso un’opinione. Un’opinione che probabilmente è condivisa da tutti i bar d’Italia che ieri mattina tra un caffè estivo e una colazione vacanziera stavano trasmettendo la gara.
Elisa Di Francisca ha risposto a una domanda dicendo soltanto la verità. Che poi parliamoci chiaro, ma non si sente molto di peggio in un qualsiasi salotto televisivo la domenica sera dopo una giornata di Serie A? Cosa vede di vergognoso Velasco in quelle parole? Perché la Di Francisca in un programma di informazione avrebbe dovuto essere indulgete con una squadra che non ha dato tutto quello che poteva? Che noi si sappia è stata chiamata in Tv per esprimere delle opinioni e non per fare la testimonial della Federscherma. In fondo non sarebbe più irrispettoso averle sentito esprimere un’opinione edulcorata e non veritiera? E poi diciamocelo dov’è questo scandalo che vede Velasco? Sta forse nello schierarsi contro un sistema nel quale si è lavorato? Quindi dato che la Di Francisca ha vinto le olimpiadi nel fioretto adesso ogni volta che l’Italia femminile tira in pedana deve annullare ogni senso critico e annuire come un automa?
Elisa Di Francisca da donna libera in una testata libera ha espresso un parere (più che condivisibile) e onestamente fanno più male le parole di Velasco che dell’allenatore dal pensiero rivoluzionario conserva ahimè soltanto un vago ricordo.
Rivogliamo il Velasco che è entrato nella leggenda negli anni Novanta. Quello che rompeva gli schemi e cambiava le menti dei giocatori e degli spettatori. Attaccare chi attacca il sistema è invece il più banale dei passatempi che gli ex sportivi possono praticare e forse la Di Francisca nove anni fa vinse due ori anche per questo: perché sapeva guardare in faccia la realtà e poi sapeva affondare il colpo. Senza paura di chi aveva attorno e senza timore di restare sola.