Partiamo subito dal presupposto che queste Olimpiadi sono infattibili da vedere. Fusi orari, diritti televisivi a spezzatino e poca enfasi in generale. È vero, l’Italia non sta facendo neanche così male anche se le medaglie d’oro sono sempre poche e sono destinate a rimanere tali, ma la Nazionale non è la vera protagonista dei cinque cerchi. Come nell’Europeo il record del mondo va infatti all’imbattibile televisione di Stato, la magica Rai che non smette di regalarci perle. Proprio non ne vuole sapere. Non è che qualcuno la mattina si sveglia e dice “Ragazzi stiamo facendo quotidianamente figure di color cioccolato, diamoci una svegliata”, no proprio no, vivono nel parallelo mondo degli unicorni. O una sessantina di anni indietro nel tempo.
Ovviamente i primi problemi sono arrivati con la medaglia d’oro nel Taekwondo di Vito Dell’Aquila. Specificando che personalmente chi sta scrivendo non ci capisce niente di quello sport, un inviato che sa che deve occuparsi di una finale, beh un minimo di preparazione dovrebbe averla. Anche se è un ex velista. E niente il buon Giulio Guazzini ha parlato sopra l’inno di Mameli, ha commentato con un’enfasi che Radio Maria scansate e non si è accorto della vittoria dell’atleta azzurro. Tutto qua? Manco per idea, nonostante le generalità dei due lottatori fossero ben scritte in una grafica per tutta la durata dell’incontro ha sbagliato il cognome del nostro atleta. E quindi Dell’Aquila è diventato Dell’Acqua. Soltanto alla premiazione si è reso conto dell’errore e così, per fare pari e patta, ha deciso di chiamarlo Guido invece di Vito. Partenza col botto.
Poi c’è la programmazione. D’estate si tende a stare poco a casa e godersi una gara o un qualsiasi evento sul cellulare è una cosa sempre più comune. Bene fortunatamente c’è RaiPlay, il servizio che permette di vedere il palinsesto televisivo sui dispositivi mobile. Beh il Taekwondo non si vede, i piattelli neanche, il fioretto idem. Malfunzionamento del sistema? Macchè, forse peggio. La Rai non ha comprato i diritti per trasmettere in streaming. Bravi bella giocata, molto meglio la radio dove c’è “Tutta l’Olimpiade minuto per minuto”. Ahhh la fantastica e moderna radio. Peccato che mentre l’Italia gareggiava ci fossero gli 883 pompati a bomba. Neanche qua i diritti. O meglio, ci sono, ma per le vecchie frequenze Fm o Dab…cioè sintonizzare la radiolina come ai tempi d’oro. Mamma mia, è così che ci si lancia ai giovani. Poi non lamentiamoci se i ragazzi non guardano più la Rai e preferiscono Netflix. Avevano la possibilità di guadagnare spettatori tra Olimpiadi ed Europei e non si sono fatti trovare pronti. Con le uova d'oro della gallina ci hanno fatto una frittata (cattiva).
Ma allora invece di andare a fare aperitivo godiamoci lo specialone della sera con tutti gli highlights della giornata. Problema: non c’è una logica nelle scelte. Pezzi di video presi e montati a caso, messi lì a casaccio. Magari la stoccata finale non viene messa, ma vengono preferiti i primi scambi. Oppure il softball prende più spazio di un oro nella canoa. E inevitabilmente se le cose sono fatte, citando Seneca, ad cazzum canis, inevitabilmente dicevamo si commettono delle figuracce. Come l’argento nel fioretto Daniele Garozzo che è diventato un nuotatore dei 100 rana. O come l’opinionista Giuliano Zazzeri che ha voluto fare i complimenti a "Quell’attrezzista… come si chiama…" Te lo diciamo noi, era soltanto Jury Chechi.
Nicola Zanni, bronzo nel sollevamento pesi, è stato trasmesso in differita dopo due ore. La finale per il terzo posto nel fioretto a squadre femminile è stata invece completamente ignorata per far posto a un’edizione del Tg2. Poi, vabbè, l’interruzione delle gare in corso per parlare delle gare in corso è poetica. Così come le repliche di notte senza una scritta in sovraimpressione per avvertire i telespettatori che la gara non è in diretta. Forse si sono dimenticati che tutte le gare sono in notturna. Dulcis in fundo, il colpo di genio. La telecronaca in diretta della semifinale di tennis tra Djokovic e Nishikori con le immagini del doppio tra Mektic/Pavic e Sandgren/Krajijek. Cioè va bene essere incompetenti, ma così no. Rai…fai ‘na cosa.