Sono amici, condividono gran parte del tempo e fanno di tutto per spiegare ogni volta che la rivalità in pista non finirà per distruggere il loro rapporto. Però Pecco Bagnaia e Marco Bezzecchi sono diversi di brutto, praticamente agli antipodi e questo si presta troppo alla narrazione (fin qui di sola fantasia) dei due amici che finiranno per odiarsi. Loro evitano di prestarsi al gioco, ma l’essere così diversi li porta spesso, appunto, a trovarsi su posizioni contrapposte. Persino sulla pioggia.
Sì, la pioggia. Perché ieri in sala stampa il carattere dei due è venuto fuori nuovamente: uno analitico fino a sotto le ossa, l’altro romagnolo pure che quello che viene viene. “Quando mi sono accorto che stava piovendo ho allentato – ha spiegato Bagnaia – Non avevo riferimenti davanti e volevo capire un attimo quale era la reale situazioni e soprattutto che comportamento avrebbe potuto avere la moto. E’ stata una gara bagnata? Beh, direi di sì, perché comunque anche se solo in un paio di curve, l’acqua è venuta giù anche se di certo quella non era la situazione che ti richiede di montare per forza le gomme da pioggia”.
Se per Pecco, però, è stata una gara bagnata, Marco Bezzecchi ha candidamente ammesso che c’ha messo un bel po’ a capire che stava piovendo. “E’ stata una roba strana – ha affermato – perché ho visto che hanno rallentato tutti, come quando si mette a piovere, però non avevo gocce sul casco. Vedevo solo qualcosa di strano sul cupolino e ho pensato che fossero moscerini. E’ stata una gara bagnata? Direi di no dai, onestamente non sono d’accordo con Pecco: è stata una gara asciutta. Però è anche vero che io, stando dietro, ho trovato tutto molto più facile perché quando hai i riferimenti davanti riesci a regolarti di conseguenza, invece lui no e magari si è un po’ spaventato”.
Divergenze a parte su asciutto e bagnato, comunque, Bezzecchi ha anche aggiunto che al momento il suo amico e rivale, nonché campione del mondo in carica, ha qualcosa di più: “E’ vero che le nostre moto non sono identiche – ha spiegato il Bez – ma quello che riesce a fare lui con la Ducati, soprattutto in frenata, è qualcosa che riesce solo a lui. Anche oggi non è che non ho voluto provarci, se fossi riuscito a arrivargli più vicino ci avrei provato, ma poi ho capito che non lo avrei preso e avrei solo corso rischi inutili. Per domani (oggi, ndr) magari proverò a studiare ancora meglio quello che ha fatto nella Sprint, soprattutto negli ultimi due giri quando è riuscito a mettere ulteriore gap tra noi. Voglio provare a essergli un pelo più vicino”. A giudicare da quanto è andato forte questa mattina nel warm up, forse stanotte ha studiato davvero.