Non riesce a finire una gara. Ok, qualche volta la colpa è stata sua, ma non c’è stato un GP fino a oggi in cui Alex Marquez non si sia ritrovato tamponato da qualcuno. Con la classifica che, adesso, racconta una storia che inevitabilmente finisce per non essere perfettamente aderente alla realtà: pochi punti come un qualsiasi pilota che non riesce a andare forte.
Invece Alex Marquez forte ci va, sulla Desmosedici del Team Gresini ci si trova anche più che bene, ma il problema per lui è quasi sempre il traffico. Anche al Mugello, nella Sprint di ieri, la sua gara è finita prima del tempo per un contatto con Brad Binder. Lo spagnolo ha detto quello che aveva da dire sul piano della serietà, senza polemizzare troppo ma spiegando che tutto questo gli sta creando non poco disagio, poi, però, è ricorso all’ironia insieme a quelli della sua squadra. E questa mattina s’è presentato in pista con un adesivo geniale: Bebè a bordo!
Un modo per richiamare l’attenzione sul problema, per mantenere acceso il riflettore su quello che sta succedendo, ma anche per scherzare sull’unico dato di fatto che non è mai in discussione. E cioè che le corse sono anche questo. “No – ha detto Marquez – non sto per diventare papà. Però non sapevamo più cosa inventarci per chiedere di non finire tamponato ogni volta”.
Qualcosa, in verità, Alex Marquez lo ha chiesto anche ieri, così come da tempo fanno quasi tutti gli altri suoi colleghi e è una maggiore uniformità di giudizio da parte dello Stewards Panel. “A volte puniscono ogni cosa – ha spiegato – altre volte sembra che usino un metro più accondiscendente. “La direzione gara ha dimostrato ancora una volta di non avere le idee molto chiare, di fare sempre quello che pensa sul momento e senza guardare ad altre azioni che invece sarebbero giuste. AL di là di questo, comunque, è un vero peccato che sia andata così anche oggi (ieri, ndr) sentivo che era una buona opportunità per salire sul podio nella Sprint Race ed essere nel gruppetto delle Ducati davanti. Sono cose che succedono nelle gare e bisogna pensare a domani. Abbiamo un ottimo ritmo, ora dobbiamo voltare pagina e pensare che domani abbiamo un'altra chance”