La pausa primaverile non ha granché cambiato la situazione di Yamaha e di Fabio Quartararo. Dopo un venerdì mattina sorprendente (Quartararo in FP1 aveva chiuso secondo), e col senno di poi illusorio, il francese nel sabato del Mugello è ripiombato nelle annose difficoltà che, ormai, tormentano lui e Yamaha da almeno una dozzina di mesi. Problemi nel giro secco con gomme soffici e fresche, partenza dalle retrovie (Quartararo al Mugello, nella griglia di partenza di Sprint Race e Gara, chiude addirittura la quinta fila) e di nuovo problemi a sorpassare, a mettere in atto una rimonta. Il risultato finale è una decima posizione nella Sprint che, pensando alla Gara lunga della domenica, rappresenta un limite oltre al quale sarà difficile avventurarsi per la Yamaha e per il numero 20. Perché Fabio Quartararo - lo ripete da tempo - le sta provando tutte con la sua M1. El Diablo, al momento, è un campione del mondo che ogni fine settimana si danna per una top 10 - magari per una settima posizione nelle giornate più luminose - e che non può sperare in qualcosa di meglio. In Q1, sull'asfalto toscano, i limiti della Yamaha sono emersi di nuovo in maniera evidente: Fabio Quartararo e Franco Morbidelli erano impossibilitati sfondare il muro dell'1'45"700, che - tradotto - significa quasi un secondo di distacco dalla pole position di Pecco Bagnaia.
"Alla fine penso di aver fatto il massimo che ho potuto - ribadisce Fabio al microfono Sky di Sandro Donato Grosso dopo la Sprint Race - considerando anche un contatto con Brad Binder che mi ha fatto perdere tre posizioni. Guardando il passo che ho fatto, comunque, meglio di decimo era difficile fare. Gli altri ci sorpassano facilmente, alla fine non riusciamo a fare dei veri step di crescita, appena la pista ha poco grip noi facciamo tanta fatica. Con l'avanzare del weekend, nel 2021, riuscivo a progredire turno dopo turno. Adesso è l'opposto, oggi siamo stati quasi sei decimi più lenti rispetto alla qualifica del 2021". Una stagnazione, quasi un'involuzione, quella di Iwata, che Fabio sembra non tollerare più. In mattinata, infatti, è arrivato l'annuncio ufficiale della separazione tra il numero 20 e il suo storico manager, Eric Mahe, che gestisce gli interessi del Diablo dal 2016. Fabio, su Instagram, ne ha parlato così: "Dopo più di 7 anni la nostra collaborazione sta per concludersi. È stato un bel periodo insieme, soprattutto i bei momenti vissuti, passando per i momenti difficili in Moto3, fino alla MotoGP e il titolo di Campione del Mondo nel 2021. Il tuo lavoro è sempre stato di prim'ordine in questi anni, insieme ci siamo fatti qualche bella risata. Ti auguro il meglio per il futuro". Quartararo, che dal 2025 diventerà manager di se stesso, ha lanciato un messaggio chiaro al paddock del Motomondiale, al quale ha trasmesso la necessità, la voglia, di cambiare. Chissà che questa intenzione non si concretizzi anche sul mercato e sulle selle girevoli proprio della MotoGP 2025. I contratti dei "big" della top class, infatti, scadranno tutti a dicembre 2024. Fabio Quartararo al momento, in assenza di segnali di svolta da parte di Iwata, sembra molto lontano da un eventuale rinnovo.