Non fosse l'era dei monitor ovunque, dei social che ti dicono tutto e degli aggiornamenti frazione di secondo per frazione di secondo penseresti che quel pilota lì che s'è appena presentato in sala stampa è reduce dalla peggiore prestazione della sua carriera. Quel pilota è Marco Bezzecchi e ieri, appunto, s'è presentato in sala stampa al Mugello con l'aria di uno che sembrava aver fatto male di brutto. Invece aveva appena stampato il secondo crono, confermandosi come "l'anti Pecco Bagnaia" così come dice anche la classifica generale della MotoGP: secondo e a un passo
Era scontento davvero? No, non era scontento e c'ha tenuto subito a dirlo. "Sono felicissimo". Solo che la sua è la tipica felicità del pilota quando ci sono di mezzo i traguardi intermedi, come intermedia è una qualifica: una felicità che non basta e che ha sapore giusto per un momento. Insomma, una felicità che ti lascia la famee magari te ne fa venire di più. Ecco, "fame" è la parola che ti viene in mente quando hai davanti Marco Bezzecchi. Arriva più dinoccolato degli altri, mezzo scomposto sullo scooter, con la fidanzata che non gli tolie mai gli occhi di dosso come se a uno così concentrato su altre cose - su cose più alte - bisogna pure ricordargli di non inciampare sui nastri che delimitano il paddock. Sembra sfasato. Invece sta semplicemente inseguendo un Magis, per dirla come i gesuiti. Proprio lui, Marco Bezzecchi, che gesuita non sembra affatto: cuore, sangue caldo e fame eterna.
Il giro l'ha fatto forte davvero, solo che in sala stampa ha preferito passare del passo: "Dai, pure il passo è buono, però possiamo ancora migliorare qualcosa". Non basta mai è l'estrema sintesi. E è pure la chiave per prendere consapevolezza che probabilmente questo ragazzo che sembra quello che non è può diventare veramente la conferma che ok la Spagna, ok tutto, ma la legge in otoGP sono tornati a dettarla gli italiani. E potrebbe pure rappresentare "la salvezza" per una MotoGP che è a caccia di personaggi. Perchè a lui di essere impostato non gli riesce neanche un po'. probabilmente non gli frega neanche niente, così perso come è a inseguire un sogno. Come vanno inseguiti i sogni: con fame e concretezza. Tanto da sentirsi pronti a tutto davvero, ma con semplicità e senza spirito guerrafondaio. Pronti persino alla pioggia. Con tutti i piloti della MotoGP, tutti davvero, che in queste ore si stanno chiedendo come sarà se dovesse piovere. Con tutti i piloti della MotoGP che hanno fatto lunghi discorsi sulla pioggia, sui setting, sul tempo di provare che non c'è stato, sulle rain che potrebbero cambiare le carte in tavola. Tutti a parte Marco Bezzecchi, che alla domanda del giorno qui al Mugello ha risposto nell'unica maniera che ci si aspetta dal Bez: "Se piove? Se piove ci bagniamo!".
Quasi a dire che va bene tutto, che può succedere tutto e adeguarsi e rilanciare è sempre e solo l'unico modo per affrontare le cose. Vallo a chiamare "sfasato" uno così! Uno che alla fine se ne frega pure di prestarsi al gioco degli amici, Pecco bagnaia e lui, che presto potrebbero non essere più amici mentre si giocano ciò che a entrambi sta a cuore veramente: la vittoria. E ci scherza sopra: "Pecco è davanti oggi e è davanti in classifica, lui è ancora un po' più veloce, non siamo mica pari da poter dire che sono il suo rivale". Non lo è. O almeno non ci si sente e al gioco dei futuri nemici ha deciso di non starci, anche se l'assist glielo ha fatto persino Pecco Bagnaia in persona: "Qui al Mugello con la Panigale, il Bez mi aveva dato paga, ho voluto restituirgliela". Giocano e è bellissimo così, anche con chi - compresi tutti noi che proviamo a fare informazione - gioca con loro. "Oggiin prova -ha concluso il Bez- sono stato dietro a Pecco per un po'. Ci sono dei punti dove io gli recupero qualcosa. Cioè, mi sembrava di riprenderlo un pelino nel settore 3, ma quello che mi guadagna non riesco a recuperarlo tutto".