Firenze a due passi, il GP d’Italia e l’italianità da celebrare in qualche modo. Poi la mente creativa di qualcuno in Pramac che ha fatto il resto: Dante! Il fiorentino, il padre di una Lingua, il Sommo, insomma, tutte quelle robe lì che vanno oltre ogni superlativo e che, in qualche modo, richiamano all’eccellenza assoluta. Quell'ec’ellenza assoluta che oggi, se stringiamo il campo alla MotoGP, è la Ducati Desmosedici. Ecco il Team Pramac s’è presentato al Mugello con due Desmosedici in livrea Divina Commedia. E spaccano di brutto. Al di là del risultato grafico, infatti, è l’idea che è grandiosa. Tanto che a Borgo Panigale dovrebbero quasi quasi farci un pensierino a tirar fuori, magari in serie limitata, una Panigale che ricalchi la Desmosedici con cui Jorge Martin e Johann Zarco scenderanno in pista al GP d’Italia.
Con il purgatorio che sta nel mezzo, dove siedono i piloti, quasi a fare da metafora a quel presente che come sempre, e per tutti in ogni terreno dell’esistenza, è fatto sia d’inferno che di paradiso. Paradiso e Inferno che, invece, nelle due Desmosedici di Pramac sono rappresentati ai lati, con tanto di citazione scritta. “Lasciate ogni speranza voi che entrate” – da una parte. “L’Amor che muove il sole e l’altre stelle” – dall’altra. Le fiamme da una parte. L’azzurro che porta il sereno dall’altra. E, ovviamente, il Tricolore sul cupolino.
Poco da dire: in Pramac hanno vinto tutto, così, a soli sei GP dall’inizio di questa stagione, viene da dire che verosimilmente nessuno saprà fare meglio. Anche se al Mugello gli altri team, almeno per ora, sono rimasti nascosti e non è dato sapere – ancora – se anche altre squadre italiane – la Mooney VR46 su tutte – tirerà fuori qualcosa in “stile Valentino Rossi”. Intanto, però, tornando a Pramac e alla questione prettamente sportiva, nel box della squadra italiana non ci sono solo buone notizie.
Jorge Martin, infatti, ieri in conferenza stampa ha raccontato che dopo le tre gare consecutive di questo giugno dovrà verosimilmente passare per la sala operatoria. “Ho un problema al tibiale che non riesco a risolvere – ha raccontato Martin - Probabilmente dovrò operarmi dopo queste tre gare… non è niente di importante, ma preferisco liberarmi del problema e non doverci pensare in futuro. Ora però voglio pensare solo a questo tris, a livello mentale sarà dura, soprattutto alla fine. Assen sarà difficile. Ci sono tre circuiti che amo e in cui sono sempre stato bravo. L'anno scorso qui al Mugello ho sofferto un po', ma sono convinto che questa volta andrà molto meglio”.