Con KTM c’ha parlato quando le cose con Ducati ancora non avevano preso la piega peggiore, ma non s’era trovato l’accordo economico: richieste del pilota troppo distanti rispetto all’impegno che il marchio austriaco era disposto ad assumersi. Prima opzione sfumata. Poi è stata la volta della tentata trattativa con Ducati, ma anche qui è stato chiaro sin da subito che le strade di Andrea Dovizioso e della Desmosedici erano destinate a dividersi dopo otto anni fatti di risultati più che buoni e tre titoli sfiorati, tanto che poco dopo proprio il pilota forlivese e il suo manager, Andra Battistella, hanno detto “basta”.
L’evoluzione naturale, a quel punto, era Aprilia, visto che KTM, nel frattempo, s’era assicurata (grazie alla prontezza e alla rapidità del manager Vergani) Danilo Petrucci e aveva ormai riempito l’ultima sella libera tra le moto disponibili per la prossima stagione. Con Massimo Rivola, ceo di Aprilia Racing, Andrea Dovizioso e Simone Battistella si sono più che parlati, hanno condiviso progetti e programmi, ma con la grande incognita del ritorno di Andrea Iannone. Aprilia ha scelto, di fatto, di aspettare l’Andrea più giovane (anche se ancora squalificato) e Dovizioso (forse anche giustamente) non ha avuto la voglia e la convinzione di stare in standby. Se il futuro, per lui, deve essere da tester, tanto vale che sia in un team sicuramente competitivo, piuttosto che in uno che (volenti o nolenti) rappresenta una scommessa – dev’essere stato il ragionamento fatto. E non fa una piega. Anche perché nel frattempo i pesci grossi s’erano fatti avanti. All’inizio è stata Honda, con qualche timido contatto. Poi è stata la volta di Suzuki, con la prospettiva di un team satellite tutto da far nascere per il prossimo anno e di una moto da conoscere, svilupparsi e crescersi già da questo. Alla fine, dopo la rottura con Jorge Lorenzo in seguito ai deludenti test di Portimao, anche Yamaha ha fatto la sua mossa. E sembrava fatta: contratto da collaudatore e sella già pronta per il 2022 in Petronas, quando Valentino Rossi avrebbe definitivamente appeso il casco al chiodo. Sembrerebbe che in Yamaha abbiano offerto a Andrea Dovizioso anche alcune opportunità nelle competizioni di motocross e addirittura una partnership importante per dare vita ad una accademia per giovani talenti della disciplina fuoristradistica.
Tra gli addetti ai lavori c’era chi era pronto a scommettere che la firma con Yamaha fosse ormai solo una formalità, che le decisioni erano prese e che nel 2021 Andrea Dovizioso avrebbe vestito i colori del team Monster Energy nei panni del collaudatore e in qualche wild cards del prossimo mondiale. Ma qualcosa è cambiato in queste ore. Honda è tornata all’attacco. Sia con i suoi dirigenti, sia con uomini da sempre legati all’Ala Dorata, come Mick Doohan, che ha in qualche modo corteggiato il forlivese.
L’amore di Andrea Dovizioso per la Honda è noto e le certezze hanno cominciato a vacillare. Basta leggere poche righe di Asfalto, la biografia di Dovi, per capire quanto Mick Doohan e i colori di Repsol abbiano da sempre rappresentato per Andrea la meta sognata fin da ragazzino. E ora ci si mettono pure le ultime notizie su Marc Marquez. L’otto volte campione del mondo, nonostante le goffe smentite delle scorse settimane, non sta bene, non è soddisfatto di come il suo braccio si sta riprendendo dopo l’infortunio e sta addirittura valutando l’opportunità di un terzo intervento chirurgico. Una soluzione estrema che rischia di tenerlo fuori anche dai primi gran premi del 2021. Per Andrea Dovizioso, quindi, varcare la soglia del box Honda con gli stivali da collaudatore potrebbe significare anche ritrovarsi a fare il pilota. Stefan Bradl docet. Ecco perché oggi, dopo aver dato praticamente per certo l’approdo di Andrea Dovizioso in Yamaha, molti si sono detti pronti al colpo di scena. Tutte le strade adesso sembrano riportare a Honda. E le parole affidate oggi da Dovi ai giornalisti presenti a Valencia non sembrano smentirlo: “Con la Honda la trattativa è già stata fatta da qualche settimana, si è parlato di varie cose, ma del mio futuro ne parlerò a breve, perché non c’è più motivo di aspettare. Non è solo per l’assenza di Marc. Ho parlato con tutti e anche con loro. Non so qual è la reale situazione fisica di Marc Marquez, ma quando parli di queste cose devi valutare altri aspetti e vorrei avere qualche certezza in più, non soltanto la speranza di poter fare qualcosa. Ma ne riparleremo a breve”. Honda è il primo amore di Andrea Dovizioso e, probabilmente, è lì, in Honda che tornerà il forlivese, anche se qualcuno a lui molto vicino ci tiene a ricordare a tutti che il vero grande (e unico) amore di Andrea Dovizioso è il motocross e non certo la velocità.
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