Ci risiamo: la Ducati dovrà ridurre di altri 250 giri motore la sua potenza nel mondiale Superbike. L’obiettivo? Renderla raggiungibile da tutti gli altri e provare a far sì che il World SBK sia un pochino più spettacolare. Continua, quindi, la politica delle limitazioni per abbassare il livello rispetto a quella di provare a incentivare per alzarlo, ma ormai in casa Ducati non si arrabbiano neanche più. Anzi, c’è chi l’ha presa pure con ironia. Su tutti proprio il campione del mondo Alvaro Bautista, che ha pubblicato un video in cui scambia il cupolino della sua moto con quello della Ducati con cui divide il box. “Come ben sapete, dalla gara di Imola alla fine del Campionato, i nostri giri si sono abbassati di più. Quindi... io sarei lì” – ha scherzato lo spagnolo. Quasi a lasciar intendere che, di fatto, cambierà poco o niente. Anche perckè Kawasaki non potrà beneficiare a pieno dei 250 giri in più concessi.
“Imola – ha poi aggiunto Bautista - è un circuito in cui ho corso solo una volta, ma di cui ho dei bei ricordi. Questa sarà la seconda gara di casa della Ducati ed è sempre motivo di emozione. Devo ammettere che non sarà un weekend facile perché su questa pista non abbiamo molti riferimenti e il nostro obiettivo sarà lavorare al meglio per ritrovare le stesse sensazioni che abbiamo avuto finora in questa stagione”. Niente drammi, quindi, una battutaccia e giù al lavoro per confermare la leadership nel mondiale.
A dirsi seccato, piuttosto, è Marco Barnabò che, al contrario di Alvaro Bautista, l’ha presa con meno filosofia. “Decidono le regole con i costruttori e a volte neanche con quelli – ha detto il patron del team Barni – ma nella Superbike ci sono anche altri investitori, così non è accettabile”. Parole affidate ai colleghi di GPOne, con Barnabò che poi aggiunge: “Se le Ducati vanno più forte è perché la loro politica è quella di permettere a tutti di andare forte – ha spiegato – ma questo tenere conto di tutti i giri veloci di tutte le Ducati potrebbe anche portare, paradossalmente, a far sì che ai team privati si diano delle moto di merda, lasciando quelle buone solo per gli ufficiali”.
Un paradosso, certo, ma quando ci sono di mezzo investimenti importanti non c’è mai niente di abbastanza paradossale. Il punto, secondo il patron di Barni, non è ostacolare Dorna nella ricerca dello spettacolo, ma il metodo che si sta scegliendo. “Per vedere lo spettacolo bisogna che tutte le moto, anche quelle dei team privati, possano competere tra di loro – ha concluso Barnabò - Poi vincerà sempre Bautista, perché secondo me è il pilota più forte in questo momento. Come detto, sono d’accordo se vogliono che il campionato sia il più tirato possibile, ma non sono d’accordo su come lo stanno facendo, perché si è visto a Barcellona che gli hanno tolto 250 giri e lui ha vinto comunque tre gare. Adesso gli toglieranno altri 250 giri e mi chiedo se capiranno che quello che stanno facendo non serve a raggiungere l’obiettivo che hanno in mente, qualora dovesse stare ancora davanti. Noi avremmo anche accettato il regolamento cosi com’è, ma mi chiedo fino a quando pensano di andare avanti a toglierci giri? Ogni tre gare fino a quando arriviamo a 12 mila giri? La moto del CIV va più forte”.