Nuova stagione e nuova magata firmata Gigi Dall'Igna, che ne pensa sempre una più avanti. Durante i test di Sepang è infatti spuntata sulla nuova Ducati un'evoluzione del sistema sistema holeshot che consente alle moto di abbassarsi in curva semplicemente premendo un pulsante (o forse una leva, visto che il sistema non può essere automatico per regolamento). In particolare, ora l'anteriore e il posteriore della Desmosedici possono essere ribassati contemporaneamente durante un giro. Lo ha ammesso anche Johann Zarco: “Ci stiamo lavorando un po' per metterlo a posto. Ci vuole un po’ di tempo“. Per ora non sono arrivate proteste formali dagli altri team ma se questa tecnologia dovesse essere sfruttata durante i weekend (e soprattutto se dovesse garantire un vantaggio a Pecco Bagnaia) sicuramente si aprirebbe un vero e proprio caso.
A termini di regolamento dovrebbe essere tutto nella norma anche se, come già successo in passato, Dall'Igna è andato ad infilarsi in una zona grigia del regolamento e servirà nel caso un intervento della Dorna per capire se è davvero tutto consentito. Per ora comunque c'è chi gli dà ragione, come Sebastian Risse, direttore tecnico del team KTM MotoGP, che, interpellato da Speedweek, ha dato per ora il suo ok: "Certo, non so esattamente come sia fatto l'FRHD (questo l'acronimo del suddetto distema, ndr) in Ducati. Ma nelle normative vigenti è possibile costruire un dispositivo di altezza di marcia anteriore legale. Quindi presumo che la nuova Ducati sia legale". La tecnologia è sempre in evoluzione ma è evidente anche in questo caso chi sia sempre un passo avanti rispetto alla concorrenza.