Come i francesi volevano a tutti i costi accaparrarsi il monegasco Charles Leclerc al momento della sua promozione in Formula 1, salvo poi venire smentiti dall’interessato, ben orgoglioso di essere un vero abitante del Principato di Monaco, così i belgi dopo il titolo mondiale conquistato da Max Verstappen hanno cominciato a sottolinearne il luogo di nascita, Hasselt, e il legame con il Paese dovuto alla provenienza della madre Sophie Kumpen.
Considerato il carattere fumantino che lo contraddistingue non stupisce affatto che il padre Jos, olandese, non abbia perso tempo e rilasciato dichiarazioni feroci verso i media, colpevoli di essersi avvicinati all’aggressivo pargolo soltanto perché ora provvisto di un titolo iridato. “Tutti lo vogliono al momento”, il suo commento al De Telegraaf. “Da un certo punto di vista è positivo. In tanti sono fieri di lui e anch’io lo sono, ma ad esempio il fatto che in Belgio insistano a sostenere che sia un loro connazionale mi pare debole”.
A dare fastidio al 49enne soprattutto l’assenza di interesse verso di lui fino ad Abu Dhabi, ovvero fino al GP della consacrazione che gli ha dato credibilità e popolarità dopo un lungo periodo di dominio Mercedes: “Corre da anni e mai un articolo sulle sue prestazioni. Adesso invece che è diventato campione scrivono che è belga”.
In possesso di licenza olandese e dotato di un vasto seguito che colora le tribune del mondo di arancione, Verstappen non pare per nulla desideroso di cambiare nazionalità. Di certo, malgrado le parole democratiche da lui pronunciate a proposito della libertà di scelta da parte del 24enne, c’è da credere che l’ex compagno di squadra di Schumacher alla Benetton, non farà nulla per incentivare il #1 a passare dall’altra parte.