Il confronto tra la Formula 1 e la FIA è diventato sempre più teso da quando è stato eletto il nuovo presidente federale Mohammed Ben Sulayem. Sin dall'inizio, è stato chiaro che la massima categoria del motorsport e l'organismo che la governa stavano intraprendendo una strada di contrasto piuttosto che di collaborazione. Ulteriori segnali di malcontento sono stati mostrati durante l'evento FIA di Bologna e con la controversia riguardante l'11esimo team della F1. Adesso, entrambe le parti sembrano determinate ad utilizzare le loro armi più potenti. La prima mossa l’ha fatta il ‘solito’ presidente emiratiano, mettendo ‘becco’ su una offerta di acquisizione da 20 miliardi di dollari della F1 rifiutata da Liberty Media. La FIA è stata definita da Ben Sulayem “cauta riguardo ai presunti prezzi gonfiati di 20 miliardi di dollari applicati alla F1“. Parole piuttosto pesanti che hanno scatenato una reazione ancora più decisa da parte del Circus, che ha deciso di muoversi tramite avvocati. Come è stato riportato da numerosi media britannici, infatti, la Formula 1 e Liberty Media hanno inviato una lettera alla Federazione Internazionale dell’Automobile accusandola senza giri di parole di aver oltrepassato le proprie competenze. I firmatari della missiva sono Sacha Woodward Hill, veterana del settore legale della F1, e Renee Wilm, responsabile legale e amministrativa di Liberty Media Corporation, azionista di controllo del Circus. Secondo quanto rivelato dal canale britannico Sky News nella lettera viene spiegato che il presidente Ben Sulayem “ha interferito con i nostri diritti commerciali in modo inaccettabile“.
Non solo, la proprietà della F1 ha lasciato intendere di essere pronta ad agire per vie legali contro la Federazione e il suo presidente: “La Formula 1 ha il diritto esclusivo di sfruttare i diritti commerciali del campionato, inoltre, la FIA si è impegnata in modo inequivocabile a non fare nulla che possa pregiudicare la proprietà, la gestione e/o lo sfruttamento di tali diritti. Riteniamo che questi commenti fatti dall’account ufficiale del presidente della FIA sui social media, interferiscano con questi diritti in modo inaccettabile”. La lettera afferma anche che il suggerimento che “qualsiasi potenziale acquirente delle attività di Formula 1 sia tenuto a consultarsi con la FIA” è sbagliato. “Qualsiasi individuo o organizzazione che commenti il valore di un’entità quotata in borsa o delle sue controllate, in particolare sostenendo o implicando di essere in possesso di conoscenze interne, rischia di causare un danno sostanziale agli azionisti e agli investitori di tale entità, per non parlare della potenziale esposizione a gravi conseguenze normative. Nella misura in cui questi commenti danneggiano il valore di Liberty Media Corporation, la FIA potrebbe esserne responsabile“. Parole che potrebbero sancire la fine di una diplomazia di facciata.