I figli d’arte hanno nel sangue i talenti dei padri e, a volte, riescono persino a superare le aspettative. Purtroppo, non sembra sarà così per Mick Schumacher, che dopo due anni nel team Haas, non parteciperà alla prossima stagione. Il titolo che lo lanciava come promessa arrivò nel 2020, quando vinse l’F2, e da quel momento ha sempre gareggiato con il team americano che quest’anno, a quanto pare, non vuole più scommettere su di lui. Un addio che arriva in coppia con quello all’Accademy della Ferrari. La giovane promessa, ormai senza sedile, ha così trovato nella scuderia di Brackley un posto come terzo pilota per il 2023, non proprio un gran risultato. Nonostante l’adozione da parte della Mercedes, quindi, la posizione attuale di Schumacher non sembra delle migliori. Certo, avrebbe potuto accettare altro, quasi sicuramente, ma Mick Schumacher ha giustificato la sua scelta in modo molto chiaro: rimanere nel paddock del Circus e tornare protagonista nel 2024, con un nuovo ruolo da titolare.
Una prospettiva, questa, che rende più ottimista lui che non alcuni esperti. Tra questi anche Mr. E, Bernie Ecclestone, che a 92 anni riesce ancora a fiutare i destini di piloti e squadre nel mercato della Formula 1. Proprio lui, infatti, in un’intervista rilasciata al giornale tedesco Sport Bild, ha parlato del giovane figlio di Michael Schumacher, che dopo l’incidente del padre avrebbe perso una spalla importante e una guida di primo livello, che forse avrebbe portato Mick a fare scelte più fruttuose per il suo futuro da professionista. «Con Michael al suo fianco come consulente, Mick oggi sarebbe un pilota titolare nell’abitacolo di una buona scuderia. Con tutta la sua esperienza, Michael avrebbe potuto dare un grande aiuto a suo figlio. Gli avrebbe mostrato la strada giusta a livello di guida, ma anche politicamente». Sono queste le dure parole di Ecclestone, che si lascia sfuggire il pronostico più infausto per la carriera di Mick Schumacher: «Sarà difficile per lui trovare un sedile, soprattutto uno in cui possa vincere. Mi dispiace dirlo». Così, per il boss assoluto della Formula 1, Mick Schumacher è una fiamma destinata a spegnersi, anche per via di scelte sbagliate, come quella di entrare all’Accademy della Ferrari: «Era nella squadra sbagliata. La red Bull sarebbe stata più adatta per lui. Lì si sarebbero preoccupati di più per lui e lo avrebbero fatto crescere. Essere all’altezza di questo cognome è il problema principale di Mick». In ogni caso, per trovare conferma a queste parole dovremo superare la lunga parentesi di questa stagione e aspettare il 2024.