Nel giorno della festa di Ducati, che ha presentato a Madonna di Campiglio i piloti e la nuova Desmosedici, il grande deluso di Borgo Panigale, Jorge Martin, ha voluto che si parlasse un po’ anche di lui. Così, approfittando di una giornata di allenamento ad Almeria, il giovane pilota spagnolo ha presentato il Supertech R10. Cos’è? E’ il casco che lo accompagnerà nella stagione 2023, quella in cui vorrà dimostrare a Ducati di aver sbagliato a preferirgli Enea Bastianini per la Rossa della squadra ufficiale.
Martin, come più volte precisato dalla stessa Ducati, avrà la stessa Desmosedici degli ufficiali, ma con i colori del Team Pramac, che si candida così a essere la squadra satellite con maggiori opportunità di mettere le mani sul titolo mondiale. Servirà, però, una “nuova testa” per Jorge Martin, che nella passata stagione ha sbagliato troppo spesso, e che nel frattempo ha cambiato il marchio chiamato a proteggerla. Non più Shark, dunque, ma Alpinestars, con l’azienda italiana che così entra ufficialmente anche in MotoGP. Il Supertech R10, questo il nome del modello scelto da Martin, però, non è ancora in commercio e bisognerà verosimilmente aspettare il prossimo autunno prima di poterlo acquistare.
“Sono lieto di presentare il primo casco da corsa su strada di Alpinestars e felice di entrare a far parte di questo entusiasmante progetto – ha scritto Martin nel post pubblicato sui suoi profili social insieme alle foto del nuovo casco - Spero vi piaccia il design!". Design o meno, la scelta di Martin potrebbe non restare unica in MotoGP, visto che ormai da settimane si mormora che anche Jack Miller, di KTM, sceglierà il Supertech R10 dell’azienda italiana. Dopo Jorge Martin, l’australiano sarebbe l’ultimo di una lunga lista di piloti che in vista del 2023 hanno scelto di cambiare casco. Il primo ad annunciare il cambiamento era stato Fabio Quartararo, passato da Scorpion a HJC, mentre Pol e Aleix Espargaró sono passati rispettivamente a AGV e Kabuto e Alex Rins ha scelto Scorpion. Un giro di contratti piuttosto inusuale per la MotoGP in cui probabilmente c’entra un po’ anche l’introduzione delle Sprint Race, con i piloti che hanno rivisto molti dei loro accordi di sponsorizzazione per aumentare i compensi dovendo affrontare il doppio delle gare rispetto al passato.