Solo qualche giorno fa Davide Tardozzi, di Ducati, ha ammesso che in passato a Borgo Panigale s’è coltivato il sogno di avere Marc Marquez nel box, spiegando che adesso, però, quel sogno è finito. Tardozzi, senza stare a entrare troppo nel merito, ne aveva fatto una questione di età, con l’otto volte campione del mondo che ormai ha superato i 30 e Ducati che, di contro, ha ormai da tempo intrapreso la scelta della linea verde, con piloti giovanissimi da far crescere nelle squadre satellite e da portare, poi, in quella ufficiale.
Insomma, al di là del fantamercato, al di là del sogno condivisibilissimo di tutti i tifosi della Rossa, le possibilità di vedere Marc Marquez sopra una Desmosedici sembrano decisamente lontane. C’è di mezzo l’età, appunto, e c’è di mezzo anche lo stipendio faraonico del 93, con Ducati che dopo l’esperienza Jorge Lorenzo non intende impegnarsi su ingaggi da calciatori, preferendo stipendi “relativamente bassi” con l’incentivo di bonus sostanziosi in caso di risultati significativi. Tutte motivazioni validissime, per carità, ma che potrebbero vacillare se davvero dovesse verificarsi la clamorosa (ma ormai mezza annunciata) rottura tra Marc Marquez e la Honda. A non vacillare, invece, sarà la regola stabilita in Ducati sul non avere una prima guida, con Marquez che, invece, nel suo documentario ha spiegato senza mezzi termini di non volersi mai considerare alla pari con il suo compagno di squadra.
A far risultare Marc Marquez ancora più lontano dalla Ducati sono arrivate anche le parole di Paolo Ciabatti. Il manager della Rossa non ha parlato esplicitamente di Marquez, ma delle eventuali gerarchie nel box del Team Lenovo tra Enea Bastianini e Pecco Bagnaia. “Non c’è un primo pilota, è qualcosa di cui non abbiamo neanche discusso e non intendiamo farlo – ha spiegato Ciabatti – Bagnaia e Bastianini partono alla pari, da compagni di squadra che però sono anche avversari, poi sarà la stagione a stabilire chi starà davanti”. Una posizione, questa, che in Ducati è praticamente un dogma che difficilmente potrà mai risultare compatibile con quello che invece vuole Marc Marquez: essere il primo anche dentro il suo stesso box.
In Ducati, invece, sembrano non temere la rivalità, anche se Ciabatti, poche ore dopo la conclusione dei test di Sepang, ci ha tenuto a ribadire che un conto è fronteggiarsi per contendersi la vittoria e un conto è assumere comportamenti che, invece, potrebbero essere lesivi per Ducati stessa. Insomma, i piloti della Rossa ufficiale dovranno essere bravissimi anche a giocare su un filo sottilissimo! “Ciò che doveva essere chiarito è già stato chiarito lo scorso anno – ha concluso Ciabatti - Enea nel 2022 voleva dimostrare di meritare la moto ufficiale. Adesso che ce l'ha, la sua mentalità è cambiata e ha capito che deve lavorare insieme a Pecco. Li vediamo entrambi con le stesse possibilità di lottare. L'anno scorso Enea aveva una motivazione diversa rispetto a adesso. Spero di non sbagliarmi, ma credo che staremo tranquilli perché Enea è consapevole di avere più responsabilità in questo 2023”.