La mezza delusione dei test di Sepang, con i piloti che si aspettavano di trovare una M1 che avesse risolto i suoi problemi sul giro secco con le gomme nuove, ha portato la casa di Iwata a esporsi un po’ più del solito sugli organi di informazione. Un modo per non nascondersi e, anzi, metterci la faccia, con Lin Jarvis che non s’è tirato indietro per interviste e spiegazioni.
Il manager inglese della Yamaha ha parlato molto in questi giorni, svelando anche retroscena inaspettati: su tutti la decisione di non forzare i tempi per dotare la M1 di un motore a V da 1000cc e, soprattutto, l’ammissione del corteggiamento serrato a Valentino Rossi per tornare ad avere un team satellite già nel 2024. A proposito di Valentino Rossi, Jarvis ha ripercorso alcune delle tappe di una storia grandiosa, quella scritta proprio dal Dottore in sella a una Yamaha, spiegando che, però, è tempo di andare avanti. E puntando, almeno fino a quando tutti gli altri (Fabio Quartararo compreso) non saranno abbastanza maturi sull’unico personaggio vero che è rimasto in MotoGP. Tanto che il paragone con la Formula1 è ormai divenuto improponibile.
“Non c'è dubbio che Valentino Rossi avesse un fascino, una storia e un carisma unici – ha detto Jarvis – E’ una leggenda in tutto il mondo e l'assenza di Valentino ha sicuramente avuto degli effetti negativi sul Campionato del Mondo. Ma un altro fattore è stata anche l'assenza di Marc Márquez, che si è ritrovato fuori dai giochi proprio mentre Vale smetteva. Se pensiamo indietro, negli anni precedenti, il mondo della MotoGP era tutto incentrato su Marc Márquez contro Valentino Rossi. E anche Marc è un fenomeno. Quindi prima c'è stato il fattore Valentino, poi c'è stato il fattore Marc Márquez. Poi, se proprio vogliamo guardare il paragone con la Formula1, bisogna ammettere che in F1 negli ultimi anni è stato fatto un gran lavoro e si è riusciti a generare molto interesse da parte di nuovi spettatori. La Formula 1 è diventata alla moda”.
Jarvis, quindi, sembra ammettere che c’è la necessità di personaggi carismatici, oltre che di piloti di assoluto talento, riconoscendo che per adesso Fabio Quartararo, come anche Pecco Bagnaia e gli altri devono crescere sotto questo punto di vista. Insomma: Marc Marquez serve persino alla Yamaha e il mercato piloti non c’entra proprio niente. “Cinque anni fa era il contrario: la Formula 1 era in difficoltà e noi della MotoGP eravamo il riferimento per il motorsport. Dobbiamo essere di nuovo più attivi. Valentino non tornerà, dobbiamo abituarci. Abbiamo bisogno di un Marc in forma e abbiamo bisogno che la Honda torni in gioco. Anche la Honda è un riferimento importante e al momento non ci sono proprio. Dobbiamo ripartire tutti dal fatto che la competizione è grande e lo spettacolo in TV è ancora molto buono, ma dobbiamo lavorare di più per cambiare il modo in cui promuoviamo questo sport per renderlo nuovamente accattivante”.