Da sempre la Formula 1 si è trascinata con sé una categoria propedeutica per eccellenza, dalla Formula 3000 alla GP2. Ad oggi, il campionato che è considerato letteralmente l’ultimo step prima del mondiale è proprio la Formula 2, che segue sia nel calendario che nella maggior parte del resto dell’organizzazione la Formula 1 per preparare al meglio i ventidue piloti che ci corrono. La “Road to F1” vede il campionato di Formula 2 presente dal 2017, anno in cui a vincerla fu l’attuale pilota Ferrari Charles Leclerc, quando la FIA e l’organizzazione della GP2 si unirono con l’obiettivo di creare un campionato che facesse proprio da palestra per i giovani talenti. Ad oggi è ancora gestita da Bruno Michel, che organizzava la GP2 ai tempi d’oro, e continua ad essere uno dei campionati più competitivi e impegnativi tra tutte le categorie propedeutiche. La stagione appena conclusa ha visto il francese Theo Pourchaire portarsi a casa la corona, ma già gli occhi sono puntati alla prossima, dove è atteso il debutto del campioncino italiano Andrea Kimi Antonelli, che direttamente dalla Formula Regional salterà la Formula 3 per debuttare nella vasca degli squali, quindi ecco tutto quello che serve sapere per poter seguire le gare di Formula 2.
La vettura
La prima cosa che è da tenere in considerazione è ovviamente la vettura, uguale per tutti e fornita da Dallara, la casa costruttrice italiana che da anni si dimostra la più preparata e prestigiosa su tutti i fronti del motorsport. Nel 2024 ne debutterà un modello nuovo, realizzato per essere il più simile possibile a quello delle attuali Formula 1 ma sulla base della vettura finora utilizzata nel campionato. Descritto direttamente dai piloti come veloce sì, ma anche molto impegnativo e difficile da guidare, viste le linee morbide e particolari che richiede una volta in curva, il modello vecchio della Formula 2 è stato rivisto per permettere agli iscritti di cimentarsi alla guida di una vettura che possa davvero prepararli allo step successivo. Inoltre la nuova monoposto è più sicura, stabile e affidabile.
Il motore è fornito da Mecachrome, un V6 turbo con circa 620 cavalli, identico a quello della precedente generazione per mantenere i costi ridotti, quindi non implementato da una componente ibrida. Il carburante verrà fornito ancora da Aramco, azienda saudita che è arrivata come partner del campionato nel 2023, in preparazione al 2025, quando le monoposto verranno alimentate da uno completamente sintetico per fare da apripista alla Formula 1 nell’ecosostenibilità. Doveva essere introdotto anche il sistema del servosterzo, ma sempre per questioni monetarie è stato fatto un passo indietro per non elevare troppo i costi. Proprio come le Formula 1, anche queste vetture sono dotate di DRS, che i piloti possono attivare nella stessa identica modalità dei colleghi del mondiale per facilitare le battaglie e i sorpassi. Sarà un 2024 pieno di incognite quindi, con delle monoposto tutte da scoprire e che potrebbero dare anche qualche problemino, nonostante il primo shakedown condotto da Tatiana Calderon sia andato in porto a pieni voti.
Gli pneumatici sono invece forniti da Pirelli, che mette a disposizione cinque set di gomme asciutte e tre da bagnato per ciascun pilota. Ci sono due tipi di gomme slick, le “prime” e le “option”, ovvero corrispondenti alle soft e alle dure della Formula 1 e ogni vettura può scegliere di montare quelle che preferisce.
Il format
La Formula 2 segue il calendario della Formula 1 - senza partecipare però a tutte le tappe - e quindi l’organizzazione del suo weekend varia in base a quella della “sorella maggiore”. Il venerdì vanno in scena prima 45 minuti di prove libere, poi subito mezz’ora di qualifiche, dove i piloti hanno poco tempo per guadagnarsi la pole position. Essendo che le vetture sono uguali per tutti, le performance sono davvero molto vicine e spesso si vede più di metà griglia in lizza per il giro più veloce. Il sabato, di solito poco prima della sessione di qualifiche della Formula 1, c’è la prima gara del weekend, la Sprint: circa venti giri con la griglia di partenza decisa dall’inversione dei primi dieci in base ai risultati di qualifica, che assegna i punti ai primi otto in un sistema di 10-8-6-5-4-3-2-1. La domenica mattina invece si corre la gara Feature, quella più lunga e importante del weekend che assegna lo stesso punteggio della Formula 1. È previsto anche un pit stop obbligatorio per il cambio di mescola di pneumatici, proprio come in Formula 1, quindi è qui che anche i team devono mettersi in gioco con le strategie e la furbizia.
Il calendario
La stagione prenderà il via in Bahrain tra il 29 febbraio e il 2 marzo insieme alla Formula 1, aprendo le danze del 2024 in grande. Poi il paddock si sposterà sull’insidioso tracciato di Jeddah, dove la categoria corre da due anni, e a Melbourne, l’aggiunta più recente al calendario e l’unica tappa oltreoceano. A maggio approderà ad Imola, poi a Montecarlo, Barcellona e Spielberg. A Silverstone prenderà il via la seconda metà della stagione, per poi seguire la Formula 1 ancora a Budapest e a Spa Francorchamps prima della pausa estiva. Monza sarà la casa dell’undicesima tappa e le strade di Baku la aspetteranno due settimane dopo. A novembre sarà il turno del Qatar, new entry nel calendario che si prospetta davvero interessante viste le esperienze con la Formula 1 nel 2023, e poi di Abu Dhabi, dove si concluderà il campionato. Tutti i round verranno trasmessi su Sky Sport Formula 1 integralmente, con Lucio Rizzica, Marcello Puglisi e Matteo Bobbi al commento.
Le novità del 2024
Da poco rilasciato, nel regolamento della prossima stagione si legge qualche novità interessante, a partire da una possibile introduzione della regola tanto discussa sulla bandiera rossa. Infatti, pare che la Formula 2 dia l’opportunità agli stewards di cancellare il tempo del pilota che abbia causato la bandiera rossa - come avviene già in Indycar - e di escluderlo dal resto della sessione, in modo da evitare vari siparietti strategici. Finora in Formula 2 non si sono viste chissà che situazioni losche, ma la regola viene discussa anche per la Formula 1, quindi la classe propedeutica potrebbe essere scelta per testare questa nuova regola. Inoltre, il determinato pilota verrebbe anche sanzionato con una multa salata, il che non sarebbe ideale visti i budget non sempre agiati dei vari iscritti. È stata anche aggiunta una regola che, proprio come in F1, vieta ai piloti di rallentare troppo sia dentro che fuori dalla pit lane. Inoltre, verrà incoraggiato un linguaggio gender-neutral, viste le donne sempre più presenti nel motorsport, e implementato un coprifuoco per i meccanici che devono lavorare sulle vetture.
Ma quindi, perché la Formula 2 è così importante?
La domanda sorge quasi spontanea, proprio perché sta diventando una categoria sempre più seguita dagli appassionati. La Formula 2 non solo permette a tanti talenti di farsi notare dalle squadre di Formula 1, con cui condividono paddock e pista, ma anche dagli sponsor che possono aiutarli con l’avanzare del tempo. Inoltre, assegna i punti per la superlicenza, la “patente” necessaria per correre in Formula 1, quindi è parecchio rilevante anche da quel punto di vista. Il problema più grande che questa categoria ha riscontrato di più negli ultimi anni però è quello di non assicurare più al suo campione un sedile in Formula 1. Spesso si sono sentiti dubbi e domande sull’utilità di un campionato che dovrebbe preparare per il grande salto quando poi non ci sono sedili disponibili, come è successo ad Oscar Piastri, che è stato un anno fermo prima di debuttare con McLaren, poi con Felipe Drugovich, che ancora attende una chance, e proprio quest’anno a Theo Pourchaire, già volato in terra nipponica per partecipare alla SuperFormula il prossimo anno.
È ormai un argomento ricorrente, ma di cui forse la Formula 2 è la parte che ha meno colpe, visto comunque l’impegno che già ha nel dare l’opportunità a più di venti piloti di correre di fianco alla categoria massima, con un budget nemmeno troppo elevato (nonostante i milioni di euro che comunque vengono sborsati per l’iscrizione) e con una vettura competitiva e sicura. Certo, non mancano le problematiche, ma tutto sommato da il giusto spazio per crescere e formarsi a parecchi piloti. Adesso la Formula 2 deve prepararsi a un 2024 pieno di novità e di azione assicurata, visti i nomi dei piloti già annunciati, come quelli del campione di Formula 3 Gabriel Bortoleto e dell’attesissimo Andrea Kimi Antonelli, e di quelli pronosticati. Ancora manca un po’ all’inizio della stagione, ma l’atmosfera è già incandescente: inizia una nuova era per un campionato che ha già dato tanto di cui parlare e di cui bisogna aspettarsi scintille.