Avevo promesso a Edoardo Vercellesi - che insieme a Max Temporali commenta la stagione di SBK su Sky Sport - una chiamata veloce “Dai Edo, giusto due domande per capire che cosa aspettarsi da questa stagione”. Lui mi ha detto subito di sì ma “una cosa rapida perché in questi giorni sono molto preso”.
Giustamente, viene subito da pensare. Questo weekend ricomincia la Superbike e il grande vuoto degli scorsi mesi si è fatto sentire parecchio: tifosi, piloti e addetti ai lavori non vedevano l’ora di ricominciare e il carico di lavoro per chi si nasconde dietro al divertimento è sempre tanto. Poi si aggiungono le norme anti-covid, i test sierologici, la difficoltà nel capire che cosa aspettarsi da un calendario ancora incerto e quell’adrenalina del “rimettersi le cuffie e tornare a commentare” che Edoardo ha pazientemente atteso per tutto il periodo del lockdown.
“Sulla carta doveva essere una stagione incredibile perché gli appuntamenti erano tanti ma soprattutto per quello che abbiamo potuto vedere con il primo weekend a Phillip Island”. Prima dell’interruzione del campionato infatti la Superbike - al contrario di Formula 1 e MotoGP - era riuscita a iniziare la stagione con gare eccezionali sul circuito australiano. Un assaggio di quello che potremmo tornare a vedere partendo da questo fine settimana a Jerez: “Le aspettative sono alte e Phillip Island, solitamente una gara che dice poco e che tende a livellare le prestazioni dei piloti, ha invece messo sul piatto quelli che potrebbero essere i temi di interesse di questa stagione”.
Jonathan Rea ha vinto la Superpole Race, facendo capire a tutti che lui c’è e che è a caccia del sesto titolo - ci racconta Vercellesi, rimettendo in ordine i risultati dell’ormai lontano primo weekend di gara - ma con grande sorpresa di tutti a guidare il mondiale adesso c’è il suo compagno di squadra Alex Lowes, il britannico della Kawasaki arrivato quest’anno dopo quattro stagioni in Yamaha. Il nuovo arrivato potrebbe quindi rivelarsi uno degli outsider per la lotta al titolo, uno dei tanti che nella pausa sembra aver fatto un passo in avanti”.
Basti pensare che lo scorso anno a Phillip Island Bautista dominò mentre nel 2020 le gare si sono rivelate combattute, con dai quattro agli otto piloti sempre in lotta, uno spettacolo che sembra preannunciare un mondiale vivacissimo.
Uscendo da casa Kawasaki le cose rimangono interessanti: “Redding è arrivato in pompa magna, viene dalla MotoGP quindi su di lui le aspettative sono alte. Non ha fatto male nel primo appuntamento ed è andato molto bene nei test pre Jerez”.
Edoardo è però convinto che tra i nomi da tenere d’occhio per questo 2020 ci sia quello - impronunciabile - di Toprak Razgatlıoğlu. Il giovanissimo talento Yamaha ha dimostrato di essere più che competitivo, vincendo in Gara1, ma la strada per la lotta al titolo è lunga e l’esperienza dei piloti più navigati potrebbe essere per lui motivo di difficoltà in queste prime fasi nonostante il talento (e il suo miglioramento rispetto allo scorso anno) siano evidentissimi. “Non mi sorprenderebbe però vederlo un giorno in MotoGP - ha detto Vercellesi - sembra che abbia un accordo con Yamaha per un possibile futuro passaggio nel motomondiale”.
Sul passaggio inverso invece, dalla MotoGP alla Superbike, Edoardo avrebbe voluto un “ritorno alle origini” di Danilo Petrucci: “sarebbe stato bellissimo rivederlo in SBK ma capisco che quando si ha la possibilità di rimanere in MotoGP si faccia di tutto per restarci. Invece non vedrei bene Dovizioso, io lo immagino a fare altro dopo il ritiro dal motomondiale e non credo che la SBK gli interessi”. In questo schieramento di piloti pronti a giocarsi punti importanti si infila, un po’ in sordina, anche Bautista: “Alvaro è fortissimo ma alla Honda manca ancora qualcosa per poter davvero entrare in lotta per il titolo”.
A rendere il mondiale ancora più unico ci sarà un calendario complesso, ribaltato e striminzito, ma allo stesso tempo specchio della capacità di piloti e scuderie di approcciarsi a una situazione inaspettata. “Potrebbero aggiungere l’Estoril ma credo che salterà l’appuntamento in Argentina. Io aspetto con ansia il weekend di Misano ma in realtà va bene tutto, l’importante è ricominciare”. È così anche per le altre categorie - dalle due alle quattro ruote - e questi cambi nel calendario ci danno la possibilità di vedere (o rivedere) circuiti incredibili: “Non vedo l’ora di vedere che cosa farà la Formula 1 su tracciati come Imola e Portimao. A Imola raggiungeranno velocità impensabili mentre a Portimao sono curioso di vederli sugli scollinamenti, secondo me finiranno con il distruggere il fondo. Che spettacolo!”.
Chiudiamo la telefonata un’ultima domanda: “Ma tu che hai fatto durante questo lockdown?”. Lui ride: “Beh sono tornato ad appassionarmi alla NASCAR e ho guardato tutto il motorsport possibile, appena è ricominciato andava bene davvero qualsiasi cosa. Ah e poi mi sono laureato!”. Già perché Edoardo ha ventitré anni e una passione per il suo lavoro davvero contagiosa. Guardo l’orologio: siamo stati al telefono più di un’ora e mi viene da ridere “per fortuna che dovevano essere due domandine”. Ma questo mondiale di Superbike si preannuncia imperdibile, tutto da decidere e da scoprire, mica lo si può raccontare in cinque minuti.