Morde il freno. In questi casi si direbbe così di Enea Bastianini. L’ultima volta del 23 su una MotoGP, però, è stata una sofferenza. Enea sentiva dolore, proprio in fase di frenata. In ingresso curva, specialmente nelle pieghe verso destra, la sua scapola urlava. Diceva che, per la MotoGP, era ancora troppo presto. Tutto risale al sabato del Gran Premio di Spagna, Jerez de la Frontera, di oltre un mese fa. Enea aveva accettato l’evidenza, rispettato il dolore. In Andalusia, dopo qualche tentativo, aveva capito che rinunciare a qualifiche, Sprint Race e Gara, fosse cosa saggia e giusta. Così è tornato subito a casa, Rimini, dove ha continuato la riabilitazione per quella scapola fratturatasi in occasione della prima Sprint Race del 2023, dopo un contatto con Luca Marini al tornantino in contropendenza di Portimao.
Sin dall’inizio, ad Enea, erano stati prospettati tempi di recupero piuttosto lunghi. Quello di Jerez è stato un azzardo calcolato, un test che – col senno di poi - è servito ad Enea e a Ducati per decidere di saltare Le Mans senza troppi indugi. Per dare la precedenza a sei settimane pulite di riabilitazione, con l’obiettivo di presentarsi al Mugello in condizioni accettabili. Dove accettabile, per Bastianini, non significa scendere in pista per partecipare, resistere, e cercare di portare a casa qualche punto. Vuol dire credere nella più minima possibilità di vittoria. Godere di quel rosso Ducati che Enea si è conquistato, senza – fin qui – poterlo indossare con fierezza. Perché ad Enea Batianini, nel 2023, non è ancora stato concesso di vedere la bandiera a scacchi. Mentre lo intervistiamo, dalle casse di "MotoGP On Stage" – Milano – rimbomba "Get Lucky", dei Daft Punk. Letteralmente, avere fortuna. Enea non ne chiede troppa, si accontenterebbe di una spolverata.
Come stai Enea? Se dovessi darci una percentuale della tua condizione fisica?
“Precisamente ancora non lo so, però ho girato due settimane fa con una Panigale (Al Mugello, ndr) e posso dire di essere sicuramente sopra l’80%. Sono nelle aspettative per quanto riguarda i tempi di recupero, credo che riuscirò a fare un bel weekend”.
Il tuo obiettivo reale per questo fine settimana?
“Diciamo che stare in top 10 è il mio primo obiettivo”.
Il Mugello quest'anno ha un sapore un po' diverso per te?
“Devo dire che quest’anno è diverso dal solito, perché oltre al fatto che vado al Mugello ci sarà anche il fatto che non corro da un bel po' di tempo. Quindi rientrare dopo un infortunio e farlo a casa vuol dire tanto, può creare più aspettative del previsto, però sono abbastanza tranquillo. So benissimo che dovrò cercare di riprendere confidenza con la moto, perché comunque non la guido da tempo e non è detto che riesca ad essere veloce sin da subito, anche se mi piacerebbe”.
Punto preferito del Mugello?
“Scarperia. Ma anche le due Arrabbiate mi piacciono tantissimo. È una parte molto adrenalinica, fino all’Arrabbiata Uno tutto in discesa, e poi in salita…bello!”.
Storicamente al Mugello hai sempre trascorso weekend complicati. Come mai? C’è una motivazione tecnica?
“Secondo me non c’è un vero motivo tecnico, però non è mai stata una gara fortunata, non sono mai riuscito ad ottenere grandi risultati. L’anno scorso ero abbastanza veloce, venivo su bene, senza quell’errore a pochi giri dalla fine mi sarei giocato il podio”.
Essendo stato costretto, purtroppo, a guardare queste prima gare da un punto di vista più distaccato, che idea ti sei fatto sulle Sprint Race e sull’atteggiamento dei piloti al sabato?
“Me l’aspettavo così, molto confusionale nelle prime gare. Adesso mi sembra che si sia ristabilito un po' l’ordine. Comunque sì, la Sprint è una gara più pericolosa, più difficile, perché davi dare tutto in pochi giri. Non avendola ancora fatta, comunque, preferisco quella lunga (ride)”.
E sul metro di giudizio delle penalità inflitte dallo Steward Panel, cosa ne pensi?
“Preferisco non entrare in questo campo (ride)"
L’anno scorso dopo cinque gare il leader del Mondiale era Quartararo, con 69 punti. Quest’anno, dopo cinque weekend di gara il leader è Bagnaia con 25 punti in più, ma di mezzo ci sono anche le Sprint Race. Se vogliamo, quindi, la classifica è ancora piuttosto corta, e da qui a Valencia ci sono altre trenta gare. In una parte recondita della tua mente, pensi ancora al titolo mondiale?
“Se c’è una cosa a cui non sto pensando in questo momento, sinceramente, è il titolo. È ancora presto. Quello a cui devo pensare è cercare di rimettermi al 100% il prima possibile e trovare sintonia con la mia moto, col mio team. Da lì in poi sono sicuro che i risultati non mancheranno”.