L’errore l’ha fatto, ma di sicuro ha pagato un prezzo decisamente più salato di quanto avrebbe dovuto. Anche perché Enea Bastianini era già ampiamente in credito con la fortuna. Solo che per chi fa il pilota non è una novità: ci sono stagioni in cui gira tutto malissimo. L’ha dovuto imparare gente come Doohan, Valentino Rossi o Marc Marquez e l’hanno dovuto imparare, purtroppo sulla loro pelle e a loro spese, tutti quelli che hanno avuto a che fare con le corse.
Enea Bastianini lo sa anche adesso che per lui si apriranno di nuovo le porte di una sala operatoria, per ricomporre la frattura rimediata alla gamba e pure quella rimediata al dito di una mano. La sua partenza perfetta a Barcellona s’è trasformata in una qualche frazione di secondo nell’anticamera di un nuovo incubo, ma chi è abituato a arrivare ovunque a denti stretti sa già quello che deve fare: andare avanti.
Enea Bastianini l’ha anche scritto sui suoi profili social: “Non è facile per niente quando pensi di aver toccato il fondo e invece scopri che non è così – ha affermato – A quel punto ti disperi e inizi a pensare a voler tornare indietro per cambiare le cose, ma la verità è che si può solo andare avanti. Quindi sai cosa dico? Fanculo, io vado avanti”. E’ l’anima del combattente, anche adesso che è ferita e che la strada da fare sarà nuovamente fatta, invece che di cordoli e velocità, di lunghe sedute di fisioterapia e allenamenti per ritrovarsi. Ritrovarsi e tornare in sella. Che poi è l’unica cosa che conta per uno che fa il pilota. E che ha dalla sua, oltre a una meravigliosa famiglia, una squadra che comunque ieri s’è affrettata a far sapere che il 2024 sulla Ducati tutta rossa non è in discussione. Visto che qualche avvoltoio s’era già appostato. Tornerà al suo posto.
Come tornerà al suo posto il malleolo tibiale. Come tornerà al suo posto il metacarpo della mano sinistra. Come tornerà a posto, anche se con più fatica e una forza di volontà che dovrà essere disumana, l’anima spezzata. Al di là delle polemiche, al di là dell’errore indubbiamente fatto, al di là dell’attacco, fin troppo feroce, di un Johann Zarco che questa volta ha esagerato contro un Bastianini che magari lo avrà anche guardato male, ma che forse stava guardando male la sfiga e basta. Nella confusione di un botto tremendo, dentro il dolore di ossa che comunque s’erano rotte, in preda a quella rabbia che ti prende quando tutto vira al male mentre sembrava incanalato su un vento finalmente favorevole. Intanto, fino al GP del Giappone, sulla Desmosedici di Bastianini salirà Michele Pirro.