“Forse Enea ne aveva di più, ma io mi sono difeso e ho chiuso tutte le linee” – Pecco Bagnaia ha liquidato la pratica così quando gli hanno chiesto se sentisse di dover ringraziare anche il suo compagno di squadra per il terzo posto rimediato nella Sprint di Sepang. Una mezza ammissione, in qualche modo, sul gioco di squadra che s’è creato in pista con Enea Bastianini. Pecco che ha aiutato la bestia in qualifica e la Bestia che ha “ricambiato il favore” per come ha potuto durante la Sprint, mettendosi a difesa della posizione del campione del mondo in carica, in un momento in cui le loro Desmosedici erano andate in crisi.
“Avevo deciso di stargli dietro – ha ammesso Bastianini - era la cosa migliore per me e per lui, anche per la questione della pressione della gomma. Con Pecco abbiamo lavorato bene fino dalle FP2: per me adesso è fondamentale avere lui come riferimento. È stato bravo in questo, non è scontato considerando che si sta giocando il titolo. Nella Sprint, con l’anteriore non eravamo messi benissimo, per domani bisogna migliorare sotto questo aspetto. Superare Pecco all’ultimo giro era difficile, perché anche lui, come Binder, stacca tardissimo: sarebbe stato un rischio. Oggi il mio obiettivo non era il podio, ci proverò domani”. Ci proverà, ma chiaramente farà attenzione a non irritare i vertici Ducati, anche perché in settimana Paolo Ciabatti, intervistato da Moto.it, è stato chiaro: “Vedere Jorge Martin sulla Ducati ufficiale nel 2025 è una possibilità”.
Una possibilità che c’è, soprattutto se Martin dovesse realmente riuscire a vincere il titolo mondiale, con Enea Bastianini che, inevitabilmente, oggi è il primo tifoso di Pecco Bagnaia. Provare a accompagnarlo e in qualche modo “scortarlo” potrebbe essere il modo per salvare, oltre che l’onore del Team Lenovo (che rischia di finire battuto da una squadra satellite) anche la sella della sua Desmosedici tutta rossa. Un aiuto in più, paradossalmente, gli arriverà dal pollice, con Enea Bastianini che solo qui a Sepang ha accettato di utilizzare la leva a mano per il freno posteriore (che si attiva, appunto, con il pollice). “Sono uno zuccone – ha raccontato – prima non l’avevo mai voluta e invece qui ho capito che rende la guida decisamente più semplice e che in realtà è utilissima”.
Certezze, queste, che si possono acquisire, però, solo macinando chilometri e è noto, invece, che Enea Bastianini, tra sfortune varie, quest’anno ha potuto farne davvero pochi in sella. Ma adesso che tutto è alle spalle sembrano maturi i tempi per salvare una intera stagione in sole tre gare, facendo tutto quello che deve fare uno che si ritrova il compagno di squadra in lotta per il mondiale e, magari, provando pure a togliersi qualche soddisfazione. Con l’obiettivo di fugare via ogni dubbio che può essersi umanamente radicato nei pensieri dei vertici di Ducati. “Oggi ho capito e fatto capire alla squadra quello che mi serve” – ha concluso Bastianini. Con la squadra che, di contro, potrebbe avere definitivamente capito che il ragazzo di Riccione merita comunque un’altra possibilità, come da contratto.