“Io sono qui solo per correre, ma troverei ingiusto nei confronti di Enea Bastianini un trasferimento di Jorge Martin al suo posto sulla Desmosedici ufficiale” – Pecco Bagnaia l’ha detto senza ricorrere al politichese e senza sviare la risposta quando, nella sala stampa di Sepang, gli hanno chiesto di dire la sua sull’ipotesi del momento: Martin con il team Lenovo e Bastianini in Pramac se lo spagnolo dovesse vincere il titolo mondiale. “Io non entro nel merito di certe decisioni, ma, se me lo chiedete, dico che non sarebbe giusto nei confronti di Bastianini, vista la stagione che ha avuto”.
Poche parole, per liquidare velocemente, ma anche con assoluta chiarezza, un tema che non è al momento quello che più sta a cuore a Bagnaia e su cui, proprio dalle pagine di MOW, ha già parlato chiaro anche Carlo Pernat. E’ evidente che il campione del mondo in carica vuole parlare della lotta al titolo e del GP di Malesia, dove si potrebbe decidere molto anche per effetto della nuova regola sulla pressione delle gomme. “Questa regola non piace a nessuno – ha ribadito Pecco – Detto questo, però, sappiamo benissimo come possono cambiare le cose se si resta sotto il limite. Ciò porta un grande vantaggio in frenata e in ingresso di curva e Martin è a rischio penalità. È bello avere una specie di jolly per questa gara. Ma in Qatar il vantaggio potrebbe essere ancora maggiore. Perché lì fa freddo e l'umidità è piuttosto alta. Quindi sarà di nuovo diverso, ma sì, può essere una cosa che può aiutarci in alcune situazioni. Però la verità è che questa regola non è il massimo. Se hai una pressione maggiore, come è successo a me in Tailandia, è molto facile perdere il controllo dell’anteriore. Può cambiare tutto troppo rapidamente e in maniera imprevedibile. E sembra che dall'anno prossimo si finirà fuori gara alla prima infrazione. Non è corretto dire che si potrebbe avere un vantaggio ignorando le regole. Questo è pazzesco. Ma già prima dell’entrata in vigore della norma abbiamo lavorato molto per aumentare la pressione. Ma non si sa mai come si svilupperà la gara. Magari inizi a 1,7 bar e la pressione non aumenta, altre volte arrivi a 2,2 bar pur partendo alla stessa pressione. Ciò rende tutto più difficile e il mio team fa un lavoro incredibile nel mantenere costante la pressione delle gomme. Ma è davvero molto difficile”.
Insomma, vincere per una qualche penalità all’avversario è qualcosa che non gli piacerebbe, soprattutto se su una questione così controversa come quella della pressione delle gomme. Pecco vuole vincere il titolo mondiale in pista e è consapevole che contro questo Jorge Martin in perfetto stato di grazia sarà davvero durissima. “Per diventare di nuovo campione del mondo servirà tanta perseveranza” – ha aggiunto.
Il resto potrebbe farlo un circuito su cui in passato ha ottenuto grandi successi. “Sepang è una pista che mi piace molto – ha concluso – anche lo scorso anno sono arrivato qui con grande pressione, poi però ho vinto. Ho buoni ricordi qui un po’ in tutte le categorie. Ogni pilota è diverso. Per me la pressione è come una benzina, una ulteriore motivazione, non so come reagirà Jorge. L'esperienza può aiutare in certe occasioni, ma la mia situazione adesso è totalmente diversa rispetto allo scorso anno. Quanto alla pista, hanno riasfaltato alcune parti del circuito, quindi dovremmo andare più veloci. A febbraio, durante i test, qui ha funzionato tutto bene, ma è una pista dove quasi tutte le moto vanno bene, quindi ci sarà una bella battaglia. Spero di essere davanti e di restare fuori dalla bagarre del mucchio”.