Il sabato malese della MotoGP aveva preso la piega di Pecco Bagnaia che - dopo un venerdì in sordina - ancora una volta stava costruendo tutto bene per far girare il weekend dalla propria parte: pole position strappata a Jorge Martín (scivolato nel tentativo finale) agli sgoccioli del Q2, con record della pista annesso. Poi, alle 8 italiane, la Sprint Race scatta puntuale come Bagnaia, che mantiene la leadership e - cosa ancor più importante - mette Alex Marquez ed Enea Bastianini tra sé e il rivale di Madrid. "È il weekend di Pecco " - hanno pensato un pò tutti subito dopo la partenza della gara breve. Troppo presto. Perché Bagnaia, nonostante una prima determinata resistenza, al giro 5 si vede costretto a cedere il passo ad un Alex Marquez arrembante, uscito vittorioso da una breve bagarre con Jorge Martín, nel frattempo liberatosi di Enea Bastianini. Jorge approfitta senza esitazione del momento di debolezza di Pecco, impiegando mezzo giro per francobollarsi agli scarichi della Desmosedici rossa e organizzare un attacco, tracciando una traiettoria più stretta in ingresso di curva 14, la "destra" secca che immette nei due rettilinei consecutivi di Sepang.
Le difficoltà di Bagnaia sono evidenti: Marquez e Martín prendono subito qualche metro di margine, mentre i tempi del numero 1 si alzano di oltre mezzo secondo (dall'1'59"basso dei primi passaggi Pecco passa al 59"alto, sforando addirittura i due minuti in un'occasione). Ad occhio nudo verrebbe da pensare che il contraccolpo di Pecco sia psicologico, ma gettando uno sguardo al foglio dei tempi la differenza è troppo grande per escludere una motizione tecnica dalle difficoltà del campione del mondo in carica. "Dopo qualche giro la gomma davanti ha cominciato a vibrare, strano, non ci era mai successo in tutto il weekend, nemmeno stamattina che con l'anteriore media avevo fatto un sacco di giri. Ci servirà per domani" - dirà Bagnaia a caldo, ai microfoni di Sky, dopo la Sprint Race. Un sabato che comunque il numero 1 chiude sul podio, limitando i danni, anche grazie al compagno di squadra. Negli ultimi giri Enea Bastianini era visibilmente più veloce, eppure il pilota di Rimini - che in Q2 aveva beneficiato della scia offerta da Bagnaia - non ha mai tentato l'attacco su Pecco, proteggendolo anzi dalle arrembanti KTM di Brad Binder e Jack Miller. "Enea aveva la possibilità di provare a salire sul podio, ma si è dimostrato un vero uomo squadra. Dobbiamo dirgli 'bentornato', penso e spero che sarà protagonista in questo finale di stagione" - dichiarerà un compaciuto Davide Tardozzi al parco chiuso.
La medaglia d'oro del sabato di Sepang, al di là della battaglia per il titolo mondiale, va al Team Gresini Racing e ad un Alex Marquez che ha cominciato a volare non appena ha assaggiato l'asfalto malese. Già ieri nelle prequalifiche, infatti, il fratello di Marc l'aveva spuntata su Jorge Martín che comunque - nonostante il secondo posto e i due ulteriori punti rosicchiati a Pecco Bagnaia - si presenta davanti a microfoni e telecamere estremamente serio, già focalizzato sulla Gara di domani: "Sì sono molto serio in questo periodo, non so bene perché. Ho fatto un po' fatica nei primi giri con la pressione della gomma anteriore, perché durante il weekend non ho mai girato dietro ad altri piloti. Poi però pian piano mi sono abituato ed è andata meglio, sono riuscito a sorpassare Pecco e a prendere un po' di vantaggio. Domani dovremo stare attenti ed essere molto bravi con la pressione della gomma davanti". Dopo aver ricevuto un warning dallo Steward Panel in Thailandia per aver sforato i parametri della pressione della gomma anteriore, Martìn giustamente ricorda la piccola spada di Damocle che pende sulla sua testa: se domani in Gara la questione dovesse riverificarsi, il madrileno riceverebbe tre secondi di penalità. In questo mix di concentrazione e tensione, che toccherà il picco domani alle 8 italiane, quando si spegneranno i semafori per l'atto conclusivo del weekend malese, vanno sottolineate le prestazioni leggermente sottotono di Bezzecchi e Marini (rispettivamente settimo e nono), l'undicesima e la tredicesima posizione di Morbidelli e Di Giannantonio, la deludente Sprint di Quartararo (16°) e la scivolata di Marc Marquez proprio mentre lottava nelle retrovie con il francese.