Nel giovedì di Misano viene indetta una conferenza stampa straordinaria per i piloti protagonisti del mercato di questi giorni, cinque in tutto. Al centro c’è Johann Zarco, riconfermato in Pramac. In seconda fila Oliveira e Fernandez, entrambi diretti verso l’Aprilia satellite di Razlan Razali. E poi loro, Enea Bastianini e Jorge Martín. Il primo è rilassato, ma sa che il suo capotecnico Alberto Giribuola non passerà con lui alla squadra rossa come previsto da Ducati, per la quale ha lavorato 14 anni, a seguito di una sontuosa offerta fatta dalla KTM.
È felice di avercela fatta Enea, sa però che le cose l’anno prossimo saranno più difficili del previsto. Stesso discorso per Jorge Martín, che durante la stagione ha visto l’interesse di Ducati affievolirsi sempre di più: “Sappiamo com’è questo mondo - ha raccontato lo spagnolo - ed è chiaro che sono dispiaciuto. Ma so di aver dato sempre il massimo e l’anno prossimo proveremo a fare la storia. Spero che, se arriveremo a lottare per il titolo con gli ufficiali, Ducati continuerà a darmi lo stesso materiale”. Finita la conferenza stampa Jorge fa per andarsene, ma nel frattempo si è scatenato un temporale estivo ed è costretto ad aspettare sulla porta. Enea lo raggiunge, anche lui deve andarsene per altri impegni. Quando Martín lo vede lo abbraccia, gli fa i complimenti, costosissimi perché sinceri: “Grande tio - gli dice - te lo sei meritato”. Parlano un po’. Noi invece, con Enea abbiamo appena finito di parlare.
Enea, dobbiamo chiederti scusa: pensavamo tutti che in Ducati avrebbero scelto Jorge Martín.
“Va bene così dai, non importa!”.
Come hai avuto la notizia?
“Alla prima chiamata non ho risposto, ero via in moto e mi sono fermato in una piazzola per vedere chi fosse. Beh, era Gigi Dall’Igna. Ho capito che si trattava del mio futuro, così l’ho richiamato ed è stata una bella emozione. Quindi si, l’ho saputo in una piazzola di sosta. In entrambi casi sarei stato contento, anche se ovviamente essere nel team ufficiale è qualcosa in più, anche se dovrò lavorare più duramente. Però va bene, sono contento”.
Il messaggio più bello dopo l’annuncio?
“Beh, sono stati tutti belli… c’è chi ne ha mandato uno un po’ più lungo, chi un po’ più corto, però io li ho apprezzati veramente tutti. È stato sicuramente qualcosa di importante per me e per la mia carriera, molta gente mi si è avvicinata con questa cosa e mi fa piacere”.
Hai sempre raccontato che il tuo idolo è Casey Stoner. Ci pensi che l’anno prossimo verrà lì, nel tuo box, a parlare di come guidi la moto?
“Sicuramente sarà molto motivante per me riuscire a esprimermi quando ci sarà lui e sarà bello sentire le sue opinioni, capire cosa pensa di me e della mia guida. Vedremo (ride, ndr)”.
Hai già festeggiato con Carlo Pernat?
“In realtà no, con Carletto non abbiamo ancora festeggiato… lui è sempre molto pacato, mantiene sempre la calma, ha un carattere molto simile al mio”.
Qui, a Misano, l’anno scorso sei salito per la prima volta sul podio in MotoGP.
“È vero, e questa è una pista che non c’è bisogno di descrivere. Mi piace, ho sempre avuto delle grandi emozioni qui e speriamo che anche quest’anno riuscirò in una bella impresa. Se piove domenica è un problema, ma è un problema un po’ per tutti. Io sicuramente ho bisogno di fare esperienza sul bagnato perché ancora non sono al top, quindi sono contento anche se piove”.
Il prossimo anno si aggiungeranno le gare sprint, tu però hai sempre dato il meglio nella seconda parte della corsa: come la vedi?
“È vero, io sono sempre stato un po’ più forte nella seconda metà di gara, però non lo vedo come un problema. Abbiamo già fatto una sorta di sprint race nel 2020 in Moto2 e ho vinto la gara, quindi penso che sarà tutta questione di testa, di gestire al meglio e prepararsi bene”.
Se dovessi scegliere tra un Marc Marquez in forma, Fabio Quartararo, e Pecco Bagnaia con quale dei tre ti giocheresti un ultimo giro da lacrime agli occhi?
“Ah, penso che tutti e tre siano molto forti. Il prossimo anno ci saremo tutti e quattro e sarebbe bella una battaglia, non vedo l’ora”.
Chi vince il mondiale quest’anno?
“Pecco è molto in forma, però Fabio è sempre lì a martellare e anche in Austria, che era una pista a lui un po’ più sfavorevole rispetto alla Ducati, è riuscito ad essere veloce. Si vedrà, è una bella lotta”.
E l’anno prossimo?
“L’anno prossimo… L’anno prossimo spero io”.