Dieci anni fa Danilo Petrucci ha scritto su Twitter una frase che resterà nella storia delle corse: “Le fasi della vita dovrebbero essere: nasci, cresci, vedi un giro di Stoner a Phillip Island, ti riproduci e poi muori”. Probabilmente ha ragione. Casey, un pilota tutto istinto e manetta, nel Gran Premio di casa riusciva a fare giochi di prestigio - niente di meno - spazzolando le curve con il posteriore senza aiuti elettronici. Entrava più forte, usciva più forte, guidava di traverso: Casey in Australia ha prodotto sei vittorie consecutive, può vantare una curva a suo nome (la 3, che faceva in un altro modo rispetto agli altri) e una fama di cowboy del Down Under. E poi, come se servisse ricordarlo, Casey continua a portarsi addosso - forse per l'ultima volta - quell'unico titolo per Ducati in MotoGP.
Che sia l’ultimo o meno, Casey Stoner dovrebbe essere a Phillip Island per il Gran Premio. Dove, tra gli altri, troverà ad aspettarlo Enea Bastianini, da sempre suo grandissimo estimatore. Per Enea l’Australia sarà un Gran Premio cruciale: è quarto in campionato a 39 punti di distacco, dunque con tre gare rimaste si gioca buona parte delle sue possibilità. Considerando che a causa della pandemia sarà a Phillip Island per la prima volta con una MotoGP, Enea in quell'isola arriva nel migliore dei modi, ovvero con una Ducati competitiva sotto al sedere, un contratto con il team ufficiale in tasca e il suo idolo di sempre (si spera) a guardarlo dal box. Incontrarlo così, magari scambiando due parole sul circuito, farà la sua parte per affrontare nel modo giusto un weekend decisivo: “Arriviamo da una gara complicata”, ha raccontato Enea prima di prendere il volo per Melbourne. “Ma è stata sicuramente positiva. Il sesto posto di Buriram sotto l’acqua battente ci ha tenuto motivati. Ora ci aspettano altre tre gare importantissime e la doppietta Australia-Malesia sarà sicuramente interessante. Per me sarà la prima volta con la MotoGP a Phillip Island, quindi sarà tutta da scoprire, mentre a Sepang sappiamo di poter essere veloci, i test di febbraio ci avevano dato indicazioni molto importanti”.