Da quando Jorge non corre è diventato uno degli opinionisti più capaci nell’ambiente della MotoGP. Non è solo il campione che si è ritirato più tardi - e che quindi conosce bene le moto e l’ambiente - è anche analitico, attento, dentro alla testa dei piloti. Anche perché, grazia all’accordo con DAZN Spagna, continua a seguire la MotoGP passando dalla cabina di commento al ruolo di inviato negli appuntamenti più caldi della stagione.
Nel frattempo corre in macchina, nello specifico è iscritto alla Porsche Carrera Cup Italia che lo scorso weekend ha corso a Monza. Intervistato da Ludovica Guerra per Sky, Jorge ha dato le sue impressioni sugli ultimi tre Gran Premi rimasti: “È molto probabile che Marc Marquez vinca qualche gara da qui a fine stagione”, ha spiegato. “Mancano tre gare, sull’asciutto l’ho visto già competitivo e potrebbe vincere per prepararsi all’anno prossimo. Chiaramente la Honda non è una moto facile, per il momento non è molto competitiva e lui ci mette tanto del suo per farla arrivare nelle prime posizioni. Però Marc Marquez… se sta fisicamente a posto è ancora il più forte”.
Jorge ha ragione, con le condizioni giuste Marc potrebbe vincere una gara, forse anche due. Dal rientro ad Aragon ha dimostrato di essere veloce e reattivo nonché, cosa fondamentale, decisamente affamato. Considerando che la Honda schiera forse la peggior moto in griglia, il talento di Marquez è fuori discussione. Lui però non è tornato per vincere le gare - non solo almeno - è tornato per il titolo, il nono. E se in gara può davvero essere l’uomo da battere, in campionato le cose sono piuttosto diverse. Nel 2023 la MotoGP organizzerà 21 GP, che con l’introduzione delle gare sprint significa 42 gare in una stagione che va da fine marzo a fine novembre. E mai come prima l’esplosività dei piloti verrà messa in secondo piano rispetto alla costanza, all’amalgama tra uomo e macchina, al rendimento sulla distanza. La MotoGP avrà le gare sprint, ma è più che mai una maratona. E per Marc Marquez non è una buona notizia: ha più anni degli altri, un fisico compromesso e il fantasma della diplopia ad aspettarlo. Certo che se esistesse qualcuno in grado di farcela in queste condizioni sarebbe lui soltanto.