Classe 1996, il pilota francese Esteban Ocon, tra i talenti presenti nel panorama del motorsport di oggi, non è certo mai figurato come “uno dei tanti”. Nel 2013, si aggiudica il terzo posto all’Eurocup Formula Renault 2.0; nel 2014, vince la F3 europea all’esordio in una lotta che l’ha visto prevalere su Max Verstappen; nel 2015 invece, vince, ancora all’esordio, la Gp3 Series. Risultati che gli valgono l’appoggio di Mercedes a partire dal 2015, nonostante la decisione di impiegarlo, per la stagione successiva, nel DTM e come terzo pilota per il team Renault in F1, grazie ad un accordo tra la squadra francese e la Mercedes stessa. Una mossa che desta lo stupore di coloro i quali si aspettavano di vedere Esteban in Formula 1 o quantomeno nell’allora Gp2, l’ultimo gradino prima del grande salto.
A posteriori, quella di Mercedes è una scelta azzardata in quanto nei primi cinque appuntamenti della stagione 2016 Esteban coglie appena due punti. Quando il sogno sembrava ormai infranto, ecco però che arriva la chiamata della Manor in Formula 1 che, dovendo sostituire Rio Haryanto, non ha dubbi: Esteban Ocon, a partire dal 10 agosto 2016 sarà parte della squadra, diventando così, a 19 anni e 345 giorni, il più giovane francese a partecipare ad un gran premio di Formula 1. All’esordio nella massima serie ripaga la fiducia del team inglese grazie a velocità e consistenza, doti che gli valgono la chiamata in Force India per l’anno successivo: passo dopo passo il francese, taciturno, sempre agguerrito e con voglia di dimostrare, conquista la fiducia di tanti in Formula 1, compresa quella del suo boss Toto Wolff. La prima stagione con il nuovo team, ricordata da molti per i numerosi scontri con il compagno Sergio Perez, è d’altro canto positiva chiudendo il campionato in ottava posizione, con due quinti posti come miglior risultato.
Il 2018, sempre in Force India, rappresenta un nuovo capitolo da scrivere, una vera e propria sliding door per la carriera del francese, data la possibilità di annoverarsi tra i papabili candidati per un sedile in Mercedes, che nel frattempo stava riscrivendo la storia della Formula Uno a suon di record. Nonostante i buoni presupposti della stagione precedente, Esteban non brilla e nel giro di pochi mesi si ritrova senza un sedile per la stagione 2019, evidenziando come il mondo della Formula Uno non faccia sconti. Mercedes però lascia una porta aperta, impiegando Ocon come terzo pilota, un ruolo che gli permette, ancora una volta, di non chiudere il capitolo F1. Anzi, nella pausa estiva della stagione è la stessa Mercedes, non completamente soddisfatta dei risultati di Bottas, a pensare alla promozione di Esteban per l’anno successivo. Una promozione che però non arriverà mai.
Incassato il colpo, è questa volta la Renault a credere nel talento del francese, mettendolo sotto contratto per le successive stagioni e formando così un binomio da sogno per tutti gli appassionati francesi. Complice anche l’annata precedente passata “in panchina”, la stagione è abbastanza complessa e avara di risultati, soprattutto se confrontata con quella del compagno di box, Daniel Ricciardo. Nonostante ciò, la fiducia riposta in lui viene rinnovata in vista di un campionato dalle grandi ambizioni.
Dopo anni difficili, il 2021 si prospetta come una possibile rinascita per Ocon: tiene il passo del neocompagno Alonso, storicamente un mastino, e conquista la sua prima affermazione in Formula 1 sul tracciato dell’Hungaroring. Una vittoria rocambolesca dal valore enorme, soprattutto se si considera che oltre ad essere la prima di Esteban, è anche la prima per Alpine-Renault dal lontano 2008, oltre che la prima per un motorizzato Renault dal gran premio del Belgio del 2014. Una stagione di rilancio che proietta il binomio Alpine-Ocon sotto i riflettori.
Con il 2021 ormai alle spalle, il 2022 avrebbe potuto rappresentare l’anno della svolta, grazie ad un nuovo e rivoluzionario regolamento tecnico: purtroppo però, ancora una volta Esteban si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato; è chiaro sin da subito che la monoposto progettata ad Enstone non è competitiva. Addirittura, il divario tecnico si amplia di stagione in stagione, sino ad arrivare, 2 anni dopo, a lottare quasi solamente nelle retrovie.
All’alba della corrente stagione è ormai chiaro che le strade tra Alpine e Ocon siano destinate a dividersi: una divisione ufficializzata dopo il gran premio di Montecarlo, a seguito dell’ennesimo scontro con il compagno Gasly, entrato a far parte della squadra nel 2023. Separatosi dal team che lo ha rilanciato, il futuro del pilota transalpino si lega a quello della Haas al fianco di Oliver Bearman, giovane in rampa di lancio che negli ultimi anni ha saputo stupire nelle serie “minori” a suon di vittorie. Una sfida semplice solo apparentemente: sebbene sulla carta parta come il “capitano”, grazie all’enorme esperienza accumulata negli anni, in ballo vi è tutta la sua reputazione come pilota. In questa nuova sfida, Ocon è chiamato a stupire, soprattutto se lo stato di forma attuale della scuderia americana si riconfermerà il prossimo anno, altrimenti potrà ritrovarsi, ancora una volta, a fare i conti col proprio destino.
Quella di Ocon è certamente una scommessa, probabilmente l’ultima possibile della propria carriera. Una scommessa come quella fatta dalla sua famiglia che, anni fa, arriva a vendere la propria casa pur di permettere al piccolo Esteban di continuare a inseguire il suo sogno. Dunque, non resta che attendere e scoprire se Haas potrà essere la fortuna di Ocon, rilanciandone la carriera o solamente l’ultimo dei rimpianti che si aggiunge ad una storia costellata di alti, bassi e speranze non concretizzate.