La situazione dell'Alpine era già critica da tempo e non è una novità. Già nei mesi precedenti, la scuderia francese ha vissuto momenti di instabilità a causa dell'inevitabile fase di rinnovamento che sta affrontando. Questo periodo di profondo cambiamento è segnato da decisioni drastiche che non riguardano solo la necessità anche urgente di rivoluzionare la monoposto, ma anche, e soprattutto, l'organigramma. Una delle ultime decisioni riguarda il licenziamento di Ron White, storico capo delle operazioni dal 2004, che nonostante la sua lunga esperienza è stato costretto a fare le valigie, accompagnato dai saluti del team di Enstone. Questa mossa delicata ha provocato inevitabili tensioni per tutti, soprattutto per i piloti, che già devono affrontare performance altalenanti e situazioni di attrito probabilmente causate dal forte stress interno. In questo momento critico, il team dovrebbe evitare mosse rischiose, ma sembra che la calma sia difficile da mantenere, dato il problema evidente e particolare che tutti conoscono: le lotte tra compagni di squadra, anzi tra Ocon e i suoi compagni di squadra. Un problema che andava risolto il prima possibile.
La manovra rischiosa di Esteban Ocon nell'ultimo Gran Premio di Monaco ha reso ancora più plausibili le voci di una lotta interna tra i due piloti dell’Alpine. Pierre Gasly, infatti, ha dovuto subire un attacco irresponsabile da parte del team mate, che ha portato a una penalizzazione per il numero 31 e a una sua retrocessione di posizioni per la prossima gara in Canada. Il comportamento in pista di Esteban era già noto per essere problematico, a partire dal suo screzio con Verstappen nel GP del Brasile 2018, quando ha tentato di sdoppiarsi causando una collisione che ha fatto perdere a Max la vittoria. Questo incidente ha avuto un forte impatto mediatico, con una discussione accesa tra i due piloti dopo la gara. Il pilota francese ha da sempre difficoltà a trovare sintonia con i vicini di box: con Ricciardo alla Renault, con Alonso all'Alpine e ora con Gasly. La sua reputazione di pilota aggressivo e assetato di vittoria – con una sola vittoria all'attivo, in Ungheria nel 2021 – è stata segnata da alti e bassi, ma recentemente gli errori sembrano essere diventati più frequenti. Monaco è solo l'ultimo episodio che ha sollevato dubbi sulla sua capacità di mantenere la calma. Sarà sicuramente un pilota furbo e con potenziale, ma resta da vedere se abbia la stoffa necessaria per essere un pilota di Formula 1 dopo tutti questi eventi. Come ha detto Van der Garde: "Ocon è veloce, è bravo, ma non è un giocatore di squadra. È un tipo difficile”, sottolineando un aspetto negativo che potrebbe pesare sulla sua carriera. Le aspettative elevate e le scelte affrettate lo rendono un personaggio che, pur avendo un carattere forte, spesso prende decisioni avventate e senza senso. E con Gasly, il rapporto sembra essere ancora più difficile da risanare: la loro rivalità risale ai tempi delle gare di kart e continua a influenzare negativamente le performance di entrambi. Di recente, inoltre, pare che solo Gasly abbia dimostrato consistenza, il che rende meno sorprendente l'annuncio che il contratto di Ocon, firmato nel 2021 e in scadenza quest’anno, non sarà rinnovato. Alpine quindi si separa dal pilota, forse mal sopportando quel meme sui “10 secondi di penalità a Ocon”.
La voglia di riscatto è però pronta a rinascere nel ventisettenne, che nell’ultima settimana ha già dovuto difendersi dagli insulti ricevuti, che hanno superato il livello di meme e sono diventati offese. Non è l'unico pilota a subire questo trattamento dall'opinione pubblica – basti pensare a Perez e Magnussen – ma ha sentito il bisogno di giustificarsi, ammettendo la consapevolezza dell'insensatezza del suo errore a Monaco e a dichiararsi pronto a correre a Montreal. Forse anche sperando di trovare un nuovo sedile il prima possibile. Tuttavia, la cattiva condotta non si accumula con un solo errore, come Famin ha ben notato, già pronto a sostituirlo con Jack Doohan, se fosse servito. “Sono stato sempre un avversario tosto e, come la maggior parte dei piloti, ho avuto la mia fetta di incidenti”, ha dichiarato Ocon. Una consapevolezza che ha il sapore di una scusa, ma che però non è riuscita ad addolcire la situazione poco rosea che la Alpine non è in grado di sopportare al momento. Un trambusto già presente da gennaio, dopo la stagione 2023, che aveva portato i piloti con i contratti in scadenza a chiedere ai loro agenti di esplorare nuove opportunità. Con il licenziamento a metà stagione di Szafnauer, l'addio del direttore sportivo Alan Permane e altri cambiamenti nelle fabbriche, non stupisce che Ocon e Gasly fossero insoddisfatti. La decisione di oggi, con l'annuncio di pilota e scuderia, cancella ogni dubbio. “La famiglia di Enstone-Viry ha avuto un ruolo significativo nella mia vita, sin dai tempi del programma junior della Lotus. Mi sento incredibilmente fortunato e privilegiato per aver raggiunto ciò che ho fatto con questo team. Questi risultati sono stati davvero sogni che si sono avverati.” Tutto questo mette ulteriormente in crisi il mercato piloti, con tutti che prendono appunti e fanno calcoli matematici. La concorrenza è molta e i posti disponibili sono quasi finiti. E mentre Ocon è libero dopo questi cinque anni, sul contratto di Gasly non ci sono ancora novità, anche se si potrebbe ipotizzare una serata di festeggiamenti per lui.
Quali saranno i piani di Ocon adesso? Cambiare aria era già un'opzione in marcia e sembra che una trattativa con Haas sia vicina alla conclusione. McLaren, Aston Martin e Mercedes sono fuori portata e l'unica alternativa sembra essere Audi, la cui proposta è stata recentemente rifiutata da Carlos Sainz. La Formula 1 conferma quello che si è sempre saputo: essere competitivi significa esserlo anche all’esterno, perché la dinamica in pista influenza inevitabilmente tutto l’ambiente. Dimostrare di essere un pilota di alto livello è oggi importante, soprattutto adesso che non si sa dove si va a finire. Con una scuderia che si sgretola, il possibile ritorno clamoroso di Briatore come supervisore speciale e Newey che gira per il paddock senza “casa”, la strada per Alpine è ancora tutta da definire. Gasly attende e Alpine, ora che si è liberata di Esteban, deve affrontare una profonda riflessione sul proprio futuro, riconsiderando strategia tecnica e gestionale. Senza una solida leadership e una chiara direzione, il team rischia di rimanere nel limbo e, per ora, la domanda rimane: riuscirà Alpine a risollevarsi dalle sue ceneri, o questo sarà l'inizio di un lungo declino?