Nonostante il Gran Premio di Monaco quest’anno abbia avuto un risultato inaspettato, che ha reso contenta la maggior parte della tifoseria della Formula 1, e i numeri registrati di spettatori incollati alla televisione sono comunque parecchi, la noia ha fatto da protagonista del weekend. O almeno, è quello che si legge e di cui si discute una volta esposta la bandiera a scacchi, che ha segnato la fine di una delle gare più monotone degli ultimi cinque anni del mondiale, con meno di dieci sorpassi portati a termine in tutta la durata del GP. Dei dati che fanno sicuramente riflettere, indicando che sì, questo circuito non è così adatto a questa generazione di monoposto, ingombranti e poco agili, ma che allo stesso tempo la Formula 1 sta vivendo ancora nel suo momento d’oro, seguita instancabilmente anche nel weekend più noioso della storia. Tra chi si limita a commentare solo quest’ultima caratteristica del tracciato, c’è anche chi propone situazioni innovative per modificare leggermente la pista di modo tale da renderla praticabile al massimo dalle monoposto, come Lewis Hamilton o Max Verstappen, due dei tanti piloti particolarmente interessati a questo argomento durante tutto il weekend.
A termine del weekend si trovano due principali opzioni suggerite dai protagonisti della Formula 1 per rendere la gara di Montecarlo un po’ più accattivante: l’estensione della pista o l’inserimento di pit stop obbligatori. Infatti, soprattutto dopo la bandiera rossa esposta dopo il violento incidente delle due Haas con Checo Perez, in parecchi hanno commentato la totale piattezza della gara, che è diventata lenta e statica. Il primo è stato Max Verstappen, che subito in radio ha detto al suo ingegnere “avrei dovuto portarmi un cuscino, dopo la bandiera rossa ogni chance di vincere con la strategia è andata in fumo”. L’olandese poi, durante le interviste ha continuato il suo discorso anche con George Russell, che ha proposto come soluzione alla noia dei pit stop obbligatori. “Sì, tipo cinque insieme ad un pisolino obbligatorio” gli ha fatto eco il tre volte campione del mondo, che con il tracciato di Montecarlo è stato piuttosto severo e diretto nel far capire che bisogna cambiare qualcosa. La proposta dei pit stop era già stata discussa anche da Helmut Marko, che si chiedeva se fosse possibile inserire una regola che vede tutti e tre i tipi di mescola degli pneumatici utilizzati.
Lewis Hamilton ha dato retta ai suoi colleghi, proponendo però un’ulteriore opzione di innovazione, forse la più interessante tra le tante. Infatti, il pilota Mercedes, ha proposto una mescola Pirelli realizzata solo per l’appuntamento sulle strade del principato, che costringerebbe i team a realizzare strategie e a gestire la durata in maniera completamente diversa ma adatta al tipo di gran premio. “Come per il format della Sprint, potremmo pensare anche a una tipologia di weekend diverso anche qui a Monaco” ha detto il sette volte campione del mondo, che ha anche accennato ad un’eventuale modifica del tracciato, che potrebbe aumentare la possibilità di sorpasso. Di totale accordo è stato Carlos Sainz che, insieme al team principal della Red Bull Christian Horner, si è espresso a favore di un ammodernamento del circuito, davvero proibitivo per l’imponenza di queste vetture. Lo spagnolo, che è anche impegnato nella realizzazione del circuito cittadino di Tenerife e quindi particolarmente attento all’argomento, ha proposto di rivalutare le mappe della città per andare a creare un punto di sorpasso più largo di quelli teoricamente presenti.
Con tutte queste proposte e un contratto in scadenza l’organizzazione del Circuit de Monaco avrà un po’ da fare in questi prossimi mesi insieme alla Formula 1 che, in ogni caso, non vede la tappa storica del principato fuori dal calendario. C’è da dire infatti che, nonostante le mille proposte, critiche e soluzioni, nessuno ha proposto la cancellazione del gran premio, importante storicamente per il circus della Formula 1 e apprezzato dai piloti come poco altro. Daniel Ricciardo ha aperto così le danze del weekend, rivelando di desiderare una Monaco più ricca di azione ma allo stesso tempo celebrando l’importanza di questo weekend per il paddock e per lui stesso, che tra quelle strade vinse nel 2018 dopo un rapporto di amore ed odio. C’è quindi tanto da fare prima del 2025, o del 2026, quando a scendere in pista saranno delle monoposto più leggere e minute rispetto a quelle usate adesso per via delle modifiche al regolamento tecnico che arriveranno, ma la cosa certa è che la Formula 1 a Monaco ci tiene. Chissà se verrà presa in considerazione una di queste proposte e quale, per rendere il weekend più lussuoso della stagione anche il più accattivante.