Sotto l’uno e quarantacinque c’è andato solo lui: Pecco Bagnaia da Chivasso. Però in sala stampa gli è toccato parlare di altro come primo argomento: il “vaffa” rimediato da Alex Marquez e la convocazione in direzione gara. “Io penso di non aver ostacolato nessuno, anzi ero fuori traiettoria. Mi viene da dire che Alex Marquez ha fatto il solito show e non capisco cosa devo andare a fare in direzione gara, penso che la convocazione sia ridicala. Quando ho frenato per rallentare ero già fuori traiettoria”. Niente da aggiungere, quindi, rispetto a un episodio che Alex Marquez racconta diversamente: “No, non era fuori traiettoria e io sono stato in qualche modo ostacolato”.
Posizioni che non si incontrano e piccolo dissing. Ma niente che possa togliere il sorriso dal viso di un Pecco che sente di essere finalmente stato protagonista del venerdì perfetto. Tra l’altro sul circuito che più gli piace e in cui si corre il GP di casa per lui e per la stessa Ducati. “Il focus del venerdì – ha spiegato – è essere nei dieci, ma è chiaro che essere primo fa piacere. Sono contento perché il tempo è arrivato bene: mi trovo bene con la moto e questo conferma la crescita degli ultimi weekend. Fare bene il venerdì aiuta tanto, poi, per il lavoro da fare il sabato. Già tra questa mattina e oggi pomeriggio abbiamo fatto un bel passo in avanti e domani ne faremo uno ulteriore spero. Il potenziale c’è”.
Un potenziale che adesso dovrà essere espresso, però, anche nella Sprint, che fino a ora ha rappresentato il vero punto debole di pecco Bagnaia, rispetto a uno Jorge Martin che invece sulla gara corta ha sempre giocato il ruolo del cannibale. “La Sprint per me è sempre un discorso un po’ diverso, ma anche il Mugello è diverso. E’ da quando sono arrivato che c’è la gente fuori dal motorhome e tutto questo affetto fa veramente piacere. E’ da pelle d’oca. Correre al Mugello è magico per tutto il contorno e, ovviamente, anche per la pista che, non lo dico solo io ma anche molti altri piloti, è fantastica”.
Scenario e contesto a parte, però, il lavoro da fare è ancora parecchio. Anche perché Pecco è convinto che il tempo strepitoso strappato in questo venerdì di prove sarà ulteriormente abbattuto domani e replicarlo non basterà. “Secondo me si potrà arrivare a fermare il cronometro anche sei decimi prima – ha concluso – Lavoriamo per riuscirci. La strada che abbiamo preso nel box è quella giusta, ma c’è ancora qualcosa da sistemare in curva: faccio fatica a farla finire di girare. Ma non sono preoccupato”. Le preoccupazioni, semmai, qui al Mugello sono di tutti gli altri.