Ok, il tema dei temi è uno. La Ducati ufficiale sceglierà Jorge Martin o Marc Marquez? E cosa succederà se sceglierà Martin, visto che Marc Marquez ha detto (proprio a noi di MOW) che Pramac per lui non è una opzione? Se è vero che le risposte che tutti attendono sono a queste due domande, è altrettanto vero che il mercato piloti è comunque in pieno fermento. E al Mugello, visto che poi ci sarà un lungo stop, chiacchierate informali e vere e proprie trattative si stanno intensificando. Con un inevitabile vociare nel paddock su tutto quello che potrebbe succedere. Sia chiaro, si tratta di indiscrezioni e in qualche caso anche di vera e propria fantascienza, ma andiamo per ordine.
Pramac non deve scegliere solo i piloti…
Paolo Campinoti, il patron di Pramac, vorrebbe restare con Ducati (e sarà così, visto che Borsoi a DAZN ha dichiarato che pramac e Ducati proseguiranno insieme poche ore dopo che questo articolo è andato online, ndr). Lavorano insieme da una vita e adesso che si vince sarebbe assurdo cambiare. Ma Paolo Campinoti è anche un imprenditore che ben conosce il valore del denaro e sta subendo ogni tipo di corteggiamento da Yamaha, che vorrebbe tornare ad avere una squadra satellite. Se Campinoti resterà con Ducati, potrà sicuramente contare su Fermin Aldeguer, giovane promessa della Moto2 già sotto contratto con Borgo Panigale. L’altra sella, invece, resterà vuota per capire se Marc Marquez intenderà accettarla o meno, ma se non sarà così c’è già pronto Marco Bezzecchi. Se, invece, Pramac avesse accettato il corteggiamento di Yamaha, il nome che si faceva era quello di Joan Mir per una M1 e, udite udite, quello di Andrea Iannone (con cui Paolo Campinoti è legatissimo anche sul piano umano). Yamaha, stando a quanto si ascolta in giro, sarebbe stata disposta a coprire interamente lo stipendio dei due piloti e sarebbe stata anche pronta a garantire uomini nel box di Pramac oltre a un sostanzioso sconto sul noleggio delle M1 (identiche a quelle del Team Monter Energy).
In casa VR46 un “tavulliese” potrebbe andare e un altro arrivare...
“Sì, mi hanno detto che Aleix Espargarò ha speso belle parole per me quando gli hanno chiesto cosa ne pensava della possibilità che io l’anno prossimo salga sulla sua Aprilia” – Sono parole di marco Bezzecchi. Il pilota di Viserba, ma che per comodità abbiamo definito “tavulliese”, è uno dei pezzi forti del mercato e difficilmente resterà in VR46. Bezzecchi ha già spiegato – anche ieri in sala stampa al Mugello – di essere concentrato solo sul migliorare i risultati del momento e di non pensare troppo al mercato, ma è chiaro che di lui si parla e anche tanto. Aprilia non è l’unica opzione. Come detto, c’è anche Pramac e ultimamente si parla anche di un interessamento da parte di Yamaha. A sostituirlo in VR46 potrebbe arrivare, salvo colpi di scena, un altro “tavulliese”: Franco Morbidelli. L’italobrasiliano dividerebbe il box, sempre secondo le voci che circolano nel paddock del Mugello, con Fabio Di Giannantonio, arrivato in punta di piedi nella squadra di Valentino Rossi (che domani arriverà proprio al Mugello), ma capace di convincere in queste prime gare della stagione 2024.
Yamaha: Alex Rins ha il contratto, ma nessuna certezza…
Alex Rins zoppica vistosamente. L’infortunio rimediato lo scorso anno proprio qui al Mugello e che gli è costato un vero e proprio calvario dentro e fuori dalle sale operatorie, potrebbe aver lasciato conseguenze che male si sposano che le ambizioni di uno sportivo. Ecco perché nel paddock del Mugello c’è chi parla della possibilità che Rins, nonostante un contratto fino alla fine del 2025, potrebbe non essere il prossimo anno sulla sella della M1 ufficiale. Tanto che Yamaha avrebbe cominciato a sondare il terreno, con Enea Bastianini che è il nome in cima alla lista. Yamaha, però, non è affatto in cima alla lista di Bastianini, con Jarvis e Meregalli che avrebbero avviato contatti anche con Marco Bezzecchi, Joan Mir e Miguel Oliveira.
Honda: ipotesi Jack Miller dopo il no di Maverick Vinales
Honda vuole un top rider, ma i top rider non vogliono la Honda. Detta così è brutale, ma è quello che è, visto che al Mugello – anche sulla base delle dichiarazioni rilasciate dallo stesso Vinales (non mi vedo a ricominciare con una moto da sviluppare) – sembrano dare ormai tutti per scontato che lo spagnolo ha rifiutato la mega offerta che Honda gli ha fatto. “Il mio futuro e quello dei miei figli e della mia famiglia è già garantito – ha spiegato – quindi io adesso voglio pensare a vincere”. Un modo per dire, senza risultare troppo poco elegante, che il denaro non è la sua priorità e che Honda adesso ha solo quello da offrire. Alberto Puig e i veritici di Honda non hanno perso tempo, virando su Jack Miller, ormai con entrambi i piedi fuori da KTM. Non è così scontato, però, che per Miller sarà team ufficiale, visto che, sempre stando a quello che si dice in giro, Johann Zarco avrebbe fissato un paletto: se vince la “Honda Cup” vuole la moto con la stessa livrea di quella di Luca Marini. Inutile dire che Joan Mir non continuerà con Honda e che lo stesso dovrebbe accadere per Takaaki Nakagami nel Team LCR, con il pilota giapponese che però, per imposizione dello sponsor Idemitsu, dovrebbe essere sostituito da un altro asiatico (il nome che si fa è quello di Ai Ogura). Resterebbe ancora libera un’altra RC213V, o in LCR o nella squadra factory, e il nome che si fa è quello di Miguel Oliveira.
KTM è pronta alla rivoluzione (con tutto quello che ne può conseguire)
Di sicuro c’è solo Pedro Acosta nel Team Red Bull. Perché persino Brad Binder, che ha un contratto già in tasca fino alla fine del 2025, potrebbe vedersi spostato nel Team GasGas, laddove KTM dovesse riuscire a mettere davvero le mani su Marc Marquez (sembra che RedBull e Dorna stiano spingendo tantissimo). Anche Enea Bastianini, però, è una ipotesi, con KTM che comunque è intenzionata a accogliere almeno uno degli scontentati da Ducati e che per questo avrebbe di fatto già comunicato a Miller che nel 2025 dovrà lasciare il box della squadra ufficiale. La linea è più o meno segnata, quindi, e quello che resta da capire, eventualmente, è solo chi prenderà il posto di Augusto Fernandez, che difficilmente sarà riconfermato in GasGas. Verosimilmente la scelta ricadrà su un giovane proveniente dalla Moto2 e dal vivaio KTM, ma c’è anche chi parla degli italiani Tony Arbolino (che però ha come manager quell’Albert Valera che in KTM non è amatissimo dai tempi dello “sgarbo Jorge Martin”) e Celestino Vietti.
Aprilia: un quadro tutto da completare
La situazione “da privilegiata” in questo scenario del mercato della MotoGP ce l’ha Aprilia. E la tranquillità ostentata anche nelle interviste da Massimo Rivola è lo specchio perfetto di un marchio che è ben consapevole di avere una moto che fa gola a tutti e di poter stare alla finestra, senza doversi sbilanciare in offerte economiche stratosferiche o rendersi disponibile a fare follie. Maverick Vinales, almeno leggendo tra le righe delle sue affermazioni, vorrebbe restare e il lavoro da fare riguarda solo il box a fianco al suo. Il sogno, chiaramente, è quello di mettere Marc Marquez sulla moto che fino alla fine di questo anno sarà di Aleix Espargarò. Non è qualcosa di impossibile, soprattutto se si considera che Marquez ha chiaramente detto di fregarsene di ingaggi faraonici in cambio della garanzia di una moto ufficiale che possa permettergli di vincere. C’è, però, la forte concorrenza di KTM e a Noale, al di là dei desideri difficili da realizzare, si sta lavorando anche sulle concretezze. In pole position ci sarebbe Enea Bastianini, ma anche Marco Bezzecchi piace molto. Entrambi sono veloci, entrambi arrivano da Ducati e ne conoscono i segreti e entrambi sono italiani proprio come Aprilia. Impossibile, però, pensare che possano arrivare entrambi, visto che nessuno dei due, stando a quanto si dice, sarebbe disposto a accettare la sella della moto del team satellite, anche se dovesse avere le stesse specifiche della ufficiale. In Trackhouse, piuttosto, dovrebbe trovare una opportunità d’esordio in MotoGP Joe Roberts, che sta facendo bene in Moto2 e che è americano proprio come la seconda squadra di Aprilia e che, quindi, ha il profilo perfetto per garantire una maggiore visibilità della MotoGP negli Stati Uniti. L’altra sella Trackhouse della RS-GP dovrebbe restare di Raul Fernandez (il nome di Miguel Oliveira si fa per Gresini insieme a quello di Joan Mir nell’eventualità che Marc Marquez dovesse andarsene), ma ultimamente si parla con sempre maggiore insistenza di ammiccamenti tra l’ex Suzuki, Davide Brivio, oggi team manager di Trackhouse, e Joan Mir (campione nel mondo nel 2020 proprio con Suzuki e sempre più intenzionato a accettare qualunque proposta lo porti via da Honda).