“La FIA è a conoscenza delle speculazioni dei media, incentrate sull’accusa di diffusioni di informazioni di natura confidenziale trasmesse ad un responsabile di un team di F1 da parte di una persona della FOM” erano le parole che iniziavano il primo comunicato stampa della Federazione Internazionale dell’Automobile, con il dito puntato verso Toto Wolff, team principal della Mercedes, e Susie Wolff, CEO della F1 Academy, il campionato tutto al femminile gestito da Liberty Media. I due coniugi, insieme da ormai tantissimi anni, non hanno mai generato problemi o commenti negativi fino a questo inverno, quando la FIA sosteneva di aver avuto delle lamentele da parte di alcuni team principal di Formula 1 che sostenevano una problematica trapelata di informazioni tra i due. Gli stessi team del mondiale però sono stati rapidissimi nello smentire i presunti attacchi e, anzi, a mostrarsi più che dalla parte degli Wolff. Quindi, alla fine della fiera non si è capito più il perché di questa indagine della FIA, che ha scaturito non pochi commenti da parte di tutti i seguaci della Formula 1 ed è stata chiusa un paio di giorni dopo senza una logica effettiva.
Tra le altre cose, la FIA è anche colpevole di aver avuto una pessima strategia di comunicazione con Toto e Susie, che hanno rivelato di essere venuti a conoscenza di questa indagine tramite i social media e di non essere stati avvisati personalmente dalla Federazione, che sembra davvero agguerrita nei loro confronti. Il conflitto, in questo caso non di interessi ma di qualsiasi cosa, sembra sia tra la FIA e la FOM, che ormai litigano e bisticciano un po' troppo spesso, soprattutto viste le discordanze tra Liberty Media, che vuole portare la Formula 1 in una precisa destinazione, quella dell’innovazione e del grande pubblico, e Mohammed Ben Sulayem, il presidente della FIA, che cerca di trascinarla dalla parte opposta.
Adesso è proprio quest’ultimo, Ben Sulayem, che deve stare attento: Toto Wolff sembra infatti aver fatto causa alla FIA, in attesa di un risarcimento salatissimo (si parla di 100 milioni di euro) e della testa del presidente. I coniugi Wolff si sono sentiti, pure giustamente, la loro immagine infangata, e sarebbe proprio questa la motivazione della causa, che non è stata ancora ufficializzata, ma che sembra praticamente certa visto il clima recente del paddock nei confronti di Ben Sulayem. Con questa causa verrebbero praticamente da sé le dimissioni del presidente, che dal suo arrivo nel 2022 ha suscitato più polemiche che altro, e forse l’archivio effettivo di tutta questa situazione, che sembra solo la punta dell’iceberg della guerra silenziosa tra la FOM e la FIA.
L’immagine che tutto questo conflitto ha generato della Federazione non è positivo, come quella di Susie Wolff, che per tutta la sua carriera ha sempre cercato di lavorare nella maniera migliore possibile rappresentando tutta una generazione di giovani donne che si sono fatte largo nel grande mondo del motorsport. La sua risposta a gran voce ha dimostrato ancora la sua tenacia e la causa portata avanti dal marito potrebbe essere la goccia che davvero farà traboccare il vaso della Federazione. Non ci resta che aspettare e capire se effettivamente i coniugi abbiano portato in causa la FIA e quanto questa eventuale causa possa togliere la poltrona al presidente Ben Sulayem; sarà ancora un conflitto per capire chi, tra la Federazione e la FOM, ha davvero in mano lo scettro del potere.