Concluso l'appuntamento con la MotoGP lo scorso weekend, il circuito di Austin, in Texas, si prepara a riaccogliere la Formula 1 dopo un anno di stop dovuto alla pandemia. Il motomondiale però lascia il COTA tra delusione e polemiche, con tutti i piloti concordi nel criticare le condizioni del circuito, devastato da buche che - se già presenti in passato - nel corso degli ultimi anni hanno subito un netto peggioramento.
"Questa è la pista più pericolosa di tutto il calendario di MotoGP" aveva detto Pecco Bagnaia, sconcertato dalla mancanza di soluzioni presentate nel weekend di gara. Una situazione che si ripresenterà sicuramente anche durante l'appuntamento con la Formula 1, che arriverà ad Austin per correre domenica 24 ottobre il Gran Premio delle Americhe.
Il commentatore di Sky Sport F1 Davide Valsecchi e l'ex pilota Marco Melandri, nel corso dell'ultima puntata di "Chiacchiere da Box", il consueto appuntamento settimanale dei due live su Instagram, hanno parlato di questa eventualità, lasciando poche speranze al circuito americano: "La pista è proprio un disastro, ma lo era già nel 2015 quando sono andato io - ha detto Melandri - Fa proprio pietà, secondo me cadranno giù i ponti (dentali, ndr) ai piloti di Formula 1. Speriamo che abbiano i denti tutti sani e attaccati bene perché se no scendono senza denti".
Una battuta che fa però pensare ai gravi problemi che potrebbero riscontrare i piloti di Formula 1: "Le buche c'erano già ma adesso con le disconnessioni nel terreno sembra proprio di scendere da un gradino, da un marciapiede, e con la macchina secondo me sarà ancora peggio rispetto alla moto - continua Melandri - Perché con la moto ti abitui, sai dov’è il problema e stai attento, vai piano. Ma in macchina...".
Valsecchi non può che concordare: "Sentivo i commenti dei piloti di MotoGP ed era strano perché oltre alle solite buche dicevano che c’erano anche disconnessioni nel terreno, come se fosse ceduto il terreno sotto. Una situazione che non avevano mai trovato prima".
In Formula 1 poi, spiegano i due ex piloti, la grande differenza con la MotoGP sarà nella velocità di curva, che per i piloti delle quattro ruote sarà molto più elevata, raggiungendo anche 70 o 80 km/h in più rispetto alle moto, e aumentando così il rischio di prendere in pieno le grandi buche e "prendere una dentata".
Dal COTA si riuscirà a trovare una soluzione temporanea entro il prossimo weekend? Difficile dirlo, ma il rischio di vedere piloti preoccupati (e doloranti) sembra essere piuttosto alto.