Ferrari torna sul podio dopo quasi quarant’anni, ma stavolta lo fa per rimanere. E, soprattutto, non è “La” Ferrari ma “IL” Ferrari, spumante trentino prodotto dalla famiglia Lunelli che ha scalzato Moët-Chandon dal podio della Formula 1. È un contratto triennale quello stipulato tra le cantine Ferrari e la F1 gestita da Stefano Domenicali, nuovo CEO della F1 subentrato a Chase Carey. A partire dal GP di Imola quindi, i piloti sul podio festeggeranno con una Jéroboam, tre litri di Trentodoc Ferrari per un meritato bagno di gloria. La scelta di Imola non è casuale da parte di Ferrari, che premiava i piloti per il GP d'Italia (a Monza) già quarant’anni fa, quando la gestione dell'evento veniva affidata all’ACI.
Un’operazione importante per portare l’Italia al mondo, scardinando la convinzione che le uniche bollicine degne di nota siano quelle francesi. “Può diventare un trampolino per il Made in Italy - ha dichiarato il CEO di Ferrari, Matteo Lunelli, al Corriere della Sera - Ci interessa sviluppare il tema dell’ospitalità dei Gran Premi. Il catering è caratterizzato dalla presenza di prodotti locali, noi porteremo i prodotti italiani. Ai piloti verrà affidata una bottiglia di Blanc de Blanc in formato Jéroboam. Una gran cuvée simile a quella usata per il nostro Ferrari Perlé, ma valorizzeremo anche altre nostre bottiglie e creeremo qualcosa di nuovo”.
L' azienda vinicola, fondata nel 1902 da Giulio Ferrari, arriva in Formula 1 dopo aver conquistato il mondo: “C’è una splendida foto di Andy Warhol che festeggia con Ferrari, si brinda Ferrari agli Emmy Awards di Hollywood e dopo le gare di Luna Rossa. Ed anche la Juventus, quando vince il campionato, festeggia con le nostre bottiglie” ha ricordato Lunelli.
Chissà se le regole dell’attrazione funzioneranno anche per la Rossa: negli anni Ottanta a volere le bottiglie di spumante trentino sul podio di Monza fu proprio Enzo Ferrari, forse per scaramanzia o più semplicemente per senso d'appartenenza.