La nuova formula della MotoGP imposta da Dorna in fretta e senza troppi confronti per il 2023 ha riscosso un gran successo. E diventa difficile, adesso, tornare sulle scelte e provare a dire che con l’introduzione delle Sprint non è oggettivamente migliorato lo spettacolo. Però i se e i ma restano e i primi a dirlo sono i piloti. Perché le gare corte, di fatto, raddoppiano il mondiale e costringono a uno sforzo fisico che alla lunga potrebbe diventare difficile da sopportare. Con tutti i rischi che conseguono per chi comunque mette la propria vita sopra a motociclette che ormai possono sfiorare anche i 400 km/h. E non è un caso se ultimamente proprio i piloti hanno provato a dare vita a una sorta di sindacato. Un’operazione difficile per la natura stessa dei piloti: individualisti, diffidenti e obbedienti solo all’esigenza di competere.
Al di là se nascerà o meno il sindacato, però, su una cosa sono tutti d’accordo: così si è già al limite. E le ipotesi di almeno una gara in più da inserire in calendario per il 2025 (si parla degli Stati Uniti) potrebbe segnare un nuovo punto di rottura. A dirlo senza girarci troppo intorno è stato Fabio Quartararo. Uno che di solito tende al sorriso e ai toni pacati e che “no” non lo dice mai a priori. “Non sono il tipo che organizza tutto, non so quale sia il parere di tutti gli altri piloti, ma non credo che sia la strada corretta quella che abbiamo intrapreso – ha spiegato a Motorsport.com - Ora 42 o 44 gare non cambierà molto, ma è un peccato che poi in nessuno dei fine settimana di GP la griglia è mai stata al completo”.
L’ex campione del mondo francese ne fa, quindi, una questione di sicurezza. Perché, numeri alla mano, gli infortuni quest’anno sono stati moltissimi e in nessun appuntamento della stagione 2023 si è mai potuto assistere all’intera griglia titolare schierata in pista. "Non è una coincidenza – ha proseguito Quartararo - È un grosso problema. Penso che sia già uno sport pericoloso, ma come pilota posso garantirti che nella gara sprint ti stanchi molto più che nella corsa lunga. E fisicamente la moto che utilizziamo è ogni volta più faticosa e non credo che serva una gara sprint in ogni singolo GP”.
La proposta che i piloti vorrebbero avanzare potrebbe essere quella di circoscrivere le Sprint solo a qualche GP. Anche perché, come sottolinea lo stesso Quartararo, la MotoGP non è fatta di soli piloti, ma di tante persone (con stipendi normali) che così sono costretti a dei veri e propri tour de force. “Amo questo sport, ma non sono sicuro che sia la soluzione e non siamo macchine. Io – spiega il francese - ho una vita molto bella. Il giovedì vado alle gare con un jet privato, ma i miei meccanici arrivano il martedì e partono il lunedì e non guadagnano cifre astronomiche. Quindi dobbiamo trovare l'equilibrio. Nessuno ha la risposta giusta per migliorare il campionato. Sono critico nei confronti della tabella di marcia e del calendario, ma allo stesso tempo riconosco che la Dorna sta lavorando duro e sta cercando di cambiare la situazione perché questo sport ha bisogno di sempre più tifosi e appassionati e è stato evidente che da questo punto di vista le cose sono molto migliorate nel 2023. Stanno provando delle cose, quindi bisogna applaudire questo, ma dall’altra parte bisogna tenere conto anche dei piloti e di chi lavora nel paddock".