Hector Martin cambia sport, dopo quindici anni in cui è stato presenza fissa e costante del paddock del Motomondiale. Sarà il nuovo direttore della comunicazione del Real Mallorca, la squadra di calcio che oggi occupa la quattordicesima posizione della Liga: "Ho voluto fare una scelta diversa, spinto dall’unico scopo di abbracciare nuove sfide, favorire la crescita personale ed esplorare diversi sport e luoghi. Il momento giusto per questo cambiamento è arrivato e non vedo l’ora di intraprendere questo nuovo capitolo", ha scritto Hector nella sua lettera di ringraziamento indirizzata alla Honda e all'intero mondo della MotoGP. Lui che negli ultimi otto anni è stato a capo della sezione marketing e comunicazione dell'HRC e che molto prima, nel 2008, era sbarcato nel paddock come addetto stampa di Jorge Lorenzo, proprio mentre il maiorchino muoveva i primi passi in top class. Nel 2012 ha gestito la comunicazione per il team Monlau di Emilio Alzamora, assistendo dall'interno e da protagonista al titolo mondiale conquistato da Marc Marquez in Moto2. Poi un breve ma significativo ritorno nello staff del Porfuera per il 2013, a precedere quella che - dal 2014 - è stata fin qui la fase apicale e centrale della carriera di Hector Martín nel motorsport: due stagioni da addetto stampa personale del 93, prima della promozione in Honda.
Hector Martin che lascia la Honda dopo otto anni è un segnale, e ci indica almeno tre cose: la profonda ristrutturazione con cui il Team Repsol dovrà fare i conti nel 2024 (cambierà anche il cordinatore della squadra, con Jordi Castellà al posto di Jose Escamez nel ruolo di braccio destro di Alberto Puig), il blocco compatto di uomini e di intenti creato da Marc Marquez nelle undici stagioni di militanza in Honda, e la sensazione che coloro che hanno vinto e sofferto nel lato del box numero 93 in tutti questi anni percepiscano la fine di un ciclo e - magari - la necessità di cambiare aria, di intraprendere nuove esperienze. Come se, senza Marc Marquez a capitanare la nave, non avesse più senso restare in Honda. Perché come Marc, gli uomini a lui più vicini hanno dato tanto ad Asaka, forse tutto. "L’addio a Valencia mi ha fatto capire quanto mi mancherà la mia famiglia a due ruote. Far parte di un'azienda giapponese mi ha permesso di comprendere una cultura incredibile. Come ha detto Marc, con il quale ho iniziato questo percorso unico nella storia del motociclismo, nel suo messaggio di addio, questo non è un addio, è un arrivederci e a presto", scrive poi Martin, lanciando un indizio importantantissimo: Hector lascia intendere che, nel caso del (a questo punto) probabile ritorno di fiamma di Marc in Honda dopo la parentesi in Gresini (ne abbiamo parlato qui), il dream team che ad Asaka ha già fruttato sei titoli mondiali potrebbe ricomporsi.
"Ho dedicato una parte significativa dei miei anni migliori all'HRC e ho avuto la fortuna di contribuire ad alcuni dei capitoli più straordinari della storia delle corse su strada Honda. Questa eredità rimarrà per sempre con me, plasmando i miei sforzi futuri", continua Hector Martin nella sua lettera di ringraziamento, che condividiamo per intero: "Oggi è il mio ultimo giorno come membro dell’HRC, ma porterò sempre con me il senso di appartenenza alla famiglia Honda; la cultura, lo stile, la passione e il significato profondo di far parte di questa grande ala. Estendo la mia sincera gratitudine a tutti coloro che hanno lavorato a stretto contatto con me nel corso degli anni. Quindi personale HRC, sponsor, partner, fornitori, agenzie, giornalisti e, in particolare, il dipartimento Comunicazione e marketing di HRC. Insieme, abbiamo affrontato sia i trionfi che le sfide, spingendo sempre oltre i nostri limiti, senza mai esitare a dare il meglio per il miglioramento dell’azienda. Grazie per il vostro incrollabile sostegno durante questo straordinario viaggio; è stato davvero un piacere".