Fabio Quartararo partiva 17° a Phillip Island. Eppure la pista australiana è sempre stata amica della Yamaha, merito di un layout che premia la scorrevolezza della moto piuttosto che la velocità nelle ripartenze e la precisione in staccata. Verso fine gara, mentre davanti arrivava un totale di sei ducati intervallate soltanto dalla KTM di Brad Binder, la regia va a prendere il confronto tra gli altri due campioni del mondo rimasti in pista dopo la scivolata di Joan Mir: Fabio Quartararo e Marc Marquez. Quest’ultimo ha corso con la gomma soft al posteriore, così quando ha capito che non c’era modo di portare a casa un buon risultato ha spinto per 12 giri in modo da farsi trovare più pronto alla sprint race della domenica. Fabio invece ha semplicemente tentato di portare la moto al traguardo senza farsi troppo male. Alla fine è lui a spuntarla sull’8 volte campione del mondo, roba di un decimo e mezzo per la 14° piazza, più che una consolazione l’ennesimo promemoria della sua triste situazione. Perché se per Marc si tratta di resistere altri quattro GP, Fabio ha (almeno) un altro anno così davanti.
La sensazione però è che sia decisamente stanco di aspettare. Poco dopo aver vinto il titolo, quando si parò di rinnovo con i giapponesi, Quartararo chiese garanzie tecniche e uno stipendio da fuoriclasse: gli venne dato solo il secondo. Ora che la moto continua a non essere all’altezza e che il contratto è in scadenza, ci sono buone possibilità che il francese decida di andarsene, cosa che potrebbe fare già nei primi mesi del prossimo anno se le cose non dovessero andare come sperato. Intanto, dopo la gara, la rabbia nelle dichiarazioni della prima parte di stagione ha lasciato posto ad un grande senso di sconfitta: “Facciamo tanta fatica”, ha raccontato ai microfoni di Sky dopo la gara. “Dall’inizio del weekend non abbiamo avuto un buon feeling, il passo non era così male ma dalla 17° piazza con una brutta partenza… nei primi 10 giri mi è sempre mancato il grip e non potevo usare la potenza, speriamo di trovare qualcosa per le prossime gare. Quando vinci o fai un podio sei felice di parlare. Con questi risultati e senza feeling, se non ti stai divertendo sulla moto è veramente più difficile”.
Prima di andarsene fa una battuta sulla Sprint di domenica, che si correrà alle 04:00 italiane: “Se piove è meglio, proviamo qualcosa di diverso”. La rassegnazione è enorme. E se dopo le libere del venerdì aveva spiegato che il prossimo anno si sarebbe limitato a cercare di vincere una gara - perché lottare per il mondiale sarà semplicemente impossibile - un ennesimo progetto sbagliato da parte di Yamaha potrebbe spingerlo a bussare a diverse porte nel paddock.